Quasi 10mila turni di vacanza per i bambini milanesi sono stati cancellati. Il vicesindaco Anna Scavuzzo spiega: “Mancano 3 milioni di euro per 41 centri estivi Scuola primaria e 5 case vacanza” (questi sono i siti dei due progetti presso le Case Vacanza: www.progettoscuolanatura.it e www.progettoestatevacanza.it). Che i genitori che lavorano o hanno scarsi mezzi economici si arrangino! Proprio una bella decisione di sinistra: mancano i soldi? Tagliamo le vacanze ai bambini!

Bravo signor sindaco! Complimenti. Ma chi sei? Erode? Prendersela con i più piccoli è facile! Ma visto che parliamo di bambini che hanno bisogno di andare a respirare un po’ di aria pura, visto che Milano è una camera a gas e le chiacchiere stanno a zero! Caro Beppe Sala: ti servono 3 milioni di euro? Ma te li do io! Basta che in cambio tu mi permetti di installare delle pompe di calore connesse con il sistema di pompaggio delle acque milanesi. È da mo’ che con Ecofuturo abbiamo presentato questa proposta alla città di Milano. Sì, perché mentre Sala con una mano punisce i bambini con l’altra butta i soldi dalla finestra.

Infatti, il comune di Milano spende un botto di soldi per impedire alla falda dell’acqua sotterranea di crescere e allagare la metropolitana e le cantine. Opera meritoria. Non è colpa di Sala se Milano ha i piedi nell’acqua. E non c’è altra soluzione se non quella di continuare a pompare milioni di metri cubi di acqua dal sottosuolo e scaricarla nei canali cittadini. Ma quello che Sala non fa è di rendere economicamente produttiva quest’acqua, cosa che invece si fa da decenni in altre città europee. Figurati che a Oslo riscaldano 20 mila case sfruttando la temperatura delle acque delle fogne.

A Milano sarebbe più semplice e redditizio vista la quantità di acqua che già si pompa! L’acqua di falda ha una temperatura stabile intorno ai 15 gradi e con le moderne pompe di calore (miracolo) questo “calore” è sufficiente per produrre acqua a 70 gradi! Si potrebbe quindi organizzare un sistema di riscaldamento di teleriscaldamento a freddo e pompe di calore in ogni condominio per i caloriferi e la refrigerazione delle case.

Aggiungi un po’ di pannelli solari termici e fotovoltaici sui tetti di proprietà del comune connessi con comunità energetiche ed ecco che ti sei pagato le vacanze per i bambini. E il tutto a costo zero perché è pieno di aziende disposte a pre finanziare l’operazione. Caro Sala, se lo fai fare a me ci faccio anche una bella cresta sopra e vado in vacanza alle Maldive per 3 anni con tutta la famiglia e pure i vicini di casa. E questo è solo un esempio. Da anni giro per i comuni italiani proponendo sistemi per smettere di buttare i soldi dalla finestra. E non sarebbe questo il solo sistema. Vogliamo parlare del valore economico dell’immondizia organica e degli scalci e delle potature? Vogliamo parlare di impianti comunali a biogas che altri comuni hanno già realizzato?

E poi c’è l’acquisto dei crediti fiscali derivati dal 110%: la provincia di Treviso acquistando 14 milioni di crediti fiscali ne ha guadagnato 1. Fatte le debite proporzioni con l’immensa Milano è incredibile la sordità della maggioranza dei politici su questi temi. Nel 2005 riuscimmo grazie a Flavio Zanonato, sindaco illuminato e ingegnere, a cambiare il sistema di illuminazione stradale e dei riscaldamenti comunali di Padova. Costo per il comune zero. Risparmio annuo un milione e mezzo di euro. Il progetto fu realizzato dal prode Maurizio Fauri, che oggi è tra i massimi responsabili del controllo ingegneristico dei progetti del Pnrr. Ma dopo il successo di Padova e 12 premi nazionali e internazionali non riuscimmo a replicare l’esperienza in grandi città. Milano continuò a buttare 20 milioni di euro all’anno per i successivi 8 anni prima di capire che si poteva fare.

E poi dicono che i milanesi sono gente sveglia che bada ai soldi. Andai con mio padre dal sindaco Giuliano Pisapia a parlare di risparmio energetico. Mi guardò come uno scappato dal Paolo Pini. Ho raccontato ‘sta storia a Mario Pirovano, milanese oltre che magnifico interprete di Mistero Buffo, che mi ha detto: “Pensa che io ho visto il mare per la prima volta proprio in colonia!”

Va beh, chissenefrega se migliaia di bimbi milanesi non vedranno il mare.

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