Tra i cantanti in gara più quotati e soprattutto più tifati c’è sicuramente lui: Marco Mengoni. La sua Due Vite, è stata definita perfetta e lui sul palco brilla di luce propria. Quello stesso palco che lo ha visto trionfare nel lontano 2013 con la sua L’Essenziale (ben 4 dischi di platino divenendo poi artista top della musica italiana). Eppure non molto tempo fa, in un’intervista a FqMagazine, aveva rivelato di sentirsi emozionato per essere tornato ad esibisti nei palazzetti con il suo tour Materia: “Esibirmi nei palazzetti è un po’ come sussurrare all’orecchio di un amico, è tutto più intimo”.
Quella stessa emozione è pronta a riviverla con nuove date del suo terzo tour Materia, in partenza da Bibione (Veneto) il 17 giugno 2023, legato al nuovo album: “Lo spunto è nato dal test DNA. Ho scoperto che sono per il 35% italiano ed è pochissimo, immaginavo di più. Questa scoperta è andata di pari passo con la scrittura del disco, che abbracciasse suoni, culture musicali, diversi da tutto quello che ho studiato. Il concept è quello della pelle perché è bello attraversare un’altra persona. Mi piace il contatto con gli altri e anche entrare in contatto con gli altri perché è come se continuassi sempre ad arricchirmi. In un’epoca difficile come quella che stiamo vivendo batto i pugni sul tavolo e dico che dovremmo attraversarci e comprenderci nella conoscenza gli uni con gli altri. Pelle è il titolo più giusto perché è uno dei sensi più sensibili che abbiamo e toccando persona capiamo tantissime cose. Già solo guardando le cicatrici, le rughe, le occhiaie per la stanchezza riusciamo a capire l’unicità di una persona. Il riassunto di tutto questo concept è racchiuso nel brano Unatoka Wapi, il pezzo del disco che ha avuto più contaminazioni. Fatto di pancia e con una grandissima ritmica che è stata ri-arrangiato da Cristiano Crisci che conosce molto bene la ritmica africana. È stato bello arricchirsi di tutto questo di conoscere la diversità e farsi attraversare dalla diversità per arricchirsi”.