A finire nel registro degli indagati sono anche un responsabile della catena di fast food dove la ragazza ha consumato la cena, il Flower Burger, e due rappresentanti della ditta Cereal Terra, con l'ipotesi di reato di frode nell'esercizio del commercio
Ci sono altri tre indagati nell’inchiesta della Procura di Milano sulla morte di Anna Bellisario, la 21enne allergica ai latticini che ha perso la vita dopo aver mangiato un tiramisù vegano in un ristorante del capoluogo meneghino. Oltre a due membri dell’azienda produttrice del dolce, la Glg, a finire nel registro degli indagati sono anche un responsabile della catena di fast food dove la ragazza ha consumato la cena, Flower Burger, e due rappresentanti della ditta Cereal Terra, con l’ipotesi di reato di frode nell’esercizio del commercio.
Gli inquirenti, infatti, non si sono soffermati solo sulle proteine del latte rilevate nel dolce che, sulla carta, doveva esserne privo in quanto vegano, ma anche sulle salse destinate ai panini. Queste, secondo i primi rilievi, non sono comunque collegate al decesso della giovane, anche se al loro interno sono state rinvenute tracce di uova non riportate nella lista degli allergeni, nonostante anche queste fossero dichiarate vegane.
Le nuove iscrizioni sono un atto a tutela degli indagati in vista dell’autopsia che sarà fondamentale per chiarire i motivi del decesso. Le posizioni degli indagati non sono tutte uguali. I membri della ditta produttrice rispondono di omicidio colposo, frode nell’esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine, non avendo dichiarato l’esatta composizione del prodotto messo in commercio. I responsabili del locale, invece, sono finiti al centro delle indagini perché a precisa domanda della ragazza sulla presenza di sostanze alle quali lei era allergica, circostanza confermata anche dal fidanzato della 21enne presente alla cena, hanno fornito garanzie. È tutta da dimostrare, comunque, la loro consapevolezza riguardo a ciò che dicevano, dato che le sostanze incriminate sembra non fossero indicate nella lista degli allergeni fornita dalla ditta.
Diversa la questione relativa alle salse. La vittima era abituata a mangiare alimenti con contaminazioni di uova, un altro prodotto al quale era allergica ma in misura molto inferiore. Sia una senape autoprodotta da Flower Burger, sia una maionese distribuita da Cereal Terra, prodotti in teoria vegani, contenevano tracce di uova. In entrambi i casi, si apprende, non indicate nella lista degli allergeni.
Si alza intanto il livello di guardia sui prodotti del marchio Mascherpa tiramisù, provenienti dallo stabilimento della Glg. Dopo il ritiro dei lotti del dolce vegano al centro della morte di Bellisario, sul sito del ministero della Salute è stato pubblicato un avviso che riporta il ritiro dal mercato di tutti i prodotti simili dello stesso marchio: “Tiramisù al pistacchio”, “mousse cocco e cioccolato vegana” e “mousse cocco e cioccolato con crumble vegana”. Come spiega l’avviso, infatti, potrebbero “contenere tracce di latticini, un allergene non riportato però in etichetta”. Pertanto “si invitano i consumatori a non consumare il prodotto e a riportarlo al punto vendita per il rimborso”.