Il 2023 rossonero non è iniziato nel migliore dei modi fatta eccezione la vittoria per 2-1 dello scorso 4 gennaio in casa della Salernitana. Da lì in poi per il Milan ha raccolto solo due pareggi e ben tre sconfitte di fila (quattro se calcoliamo la finale di Supercoppa Italiana a Riyadh contro l’Inter). Risultati pesanti da digerire per gli uomini di Stefano Pioli irriconoscibili e demotivati anche nei propri elementi di spicco (vedi il rendimento dei vari Rafael Leao, Theo Hernandez e Sandro Tonali solo per citarne qualcuno). Inoltre la scarsa qualità sulla trequarti offensiva sembra un problema di non facile soluzione, almeno per il momento.
Con un Yacine Adli non pervenuto, un Brahim Diaz che stenta a trovare la lucidità e la continuità che abbiamo potuto ammirare nell’anno del diciannovesimo scudetto e il neo acquisto Charles De Ketelaere che sembra solo la brutta copia del giocatore visto in Belgio con la maglia del Club Bruges e sul quale tutto il popolo milanista riponeva le proprie speranze future. Ecco quindi che il diavolo si vede costretto a cercare alternative nel ruolo anche per la prossima stagione, salvo un cambio di rotta (o di modulo) degli uomini oggi a disposizione del tecnico parmense.
Una mano in questo senso però potrebbe arrivare dal settore giovanile rossonero – non nell’immediato però – che tanto bene ha fatto negli ultimi anni proprio nella formazione di giovani calciatori da lanciare tra i professionisti. In particolare sta facendo parlare molto di sé il trequartista ed esterno d’attacco Mattia Liberali, mancino classe 2007 nato a Lissone (MB) e tesserato dal Milan nel luglio del 2015. Rhodense, Aquile della Brianza e La Dominante le sue prime esperienze sui campi di calcio. Poi il passaggio al Milan. 16 anni il prossimo 6 aprile, ma già diverse esperienze fuori età sia con l’U17 rossonera (condite da 2 gol e altrettanti assist), sia con la Nazionale U17 di Bernardo Corradi. Ma che tipo di giocatore è Liberali?
Il suo è uno stile di gioco votato all’attacco efficace sia nelle aree centrali, sia partendo lateralmente. Giocatore dinamico, imprevedibile e dotato di tecnica individuale avanzata, a cui piace sentirsi libero di svariare soprattutto in orizzontale cercando nuovi spazi dove ricevere e giocare il pallone. Ed è proprio con la sfera tra i piedi che il giovane Mattia dà il meglio di sé. Dribbling e conduzione del pallone in corsa sono armi a cui ricorre spesso corredate da continue finte di corpo, cambi di velocità e di direzione, utili a eludere l’intervento avversario e sfruttabili in situazioni di contropiede.
L’alta frequenza di passo – ormai qualità indispensabile per giocare a livelli medio-alti – gli permette di coordinarsi al meglio anche in spazi strettissimi per assistere un compagno o andare al tiro con estrema pericolosità, cosa che gli riesce bene anche sui calci da fermo. È comunque ancora evidente la carenza strutturale durante i duelli corpo a corpo. La differenza di età si sente e si vede, per questo i prossimi anni saranno fondamentali per la sua formazione fisica, così come sarà importante lavorare sul suo apporto difensivo e sui movimenti senza palla durante la fase di non possesso.
In una stagione che ha superato ormai il consueto giro di boa, il Milan dovrà fare tesoro dei molteplici errori commessi nei i primi mesi dell’anno e ritrovare quella freschezza negli ultimi trenta metri che permise agli uomini di Pioli la cavalcata tricolore della passata stagione. Ripartire, oggi, è la parola d’ordine più in voga a Milanello. Ma come sarebbe bello farlo in futuro proprio con una nuova linfa proveniente dal settore giovanile. E in questo contesto il nome di Mattia Liberali potrebbe rivelarsi un toccasana per il club meneghino.