Dopo il fermo dell’eurodeputato Marc Tarabella, anche l’eurodeputato Pd Andrea Cozzolino è stato arrestato. La Guardia di Finanza di Napoli, su delega della procura federale belga, ha ricevuto il mandato di notificargli un mandato di arresto europeo in quanto sospettato di essere coinvolto nel cosiddetto Qatargate. Le accuse a suo carico sono di partecipazione a un’organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio. Nell’atto del Tribunale di primo grado francofono di Bruxelles si parla di “gravi indizi di colpevolezza” e del “timore che” l’indagato possa “commettere nuovi reati o delitti analoghi o più gravi” o che “ostacoli il regolare svolgimento delle indagini o si sottragga all’azione della giustizia tentando di occultare prove, o di entrare in collisione con terzi al fine di impedirle o per indurre false testimonianze”.

I finanzieri avevano bussato alla porta dell’abitazione napoletana senza trovarlo in casa. Cozzolino era ricoverato in una clinica, per problemi di salute come confermato l’avvocato Dezio Ferraro. L’esponente Pd è stato quindi arrestato dopo le dimissioni dagli uomini del Gico del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e portato in carcere. Venerdì mattina gli agenti della polizia federale belga avevano perquisito la sua casa a Bruxelles. L’europarlamentare italiano era assente, ma il suo appartamento è stato comunque perquisito. Anche all’eurodeputato belga, Marc Tarabella, è stata perquisita la casa di Anthisnes, nella provincia di Liegi. Lo scorso 2 febbraio a Cozzolino e Tarabella era stata revocata l’immunità. Entrambi avevano chiesto che l’immunità venisse revocata e pronti ad essere sentiti dal giudice istruttore Michel Claise. Cozzolino aveva anche ottenuto di essere ascoltato dalla Juri (la commissione giuridica del Parlamento europeo), davanti alla quale aveva ricordato, pur dichiarando di voler rinunciare all’immunità, che la richiesta di rimozione nei suoi confronti era estremamente generica e che in Italia sarebbe stata respinta proprio per questo motivo.

Ad accusare i due eurodeputati era stato Francesco Giorgi, assistente parlamentare dell’eurodeputato Cozzolino e compagno della ex vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, il 13 dicembre 2022 quando aveva fatto i nomi dei due eurodeputati alla Procura federale belga che aveva allegato il suo interrogatorio alla richiesta di revoca dell’immunità parlamentare dei due rappresentanti socialisti. “I deputati corrotti sono Tarabella e indirettamente Cozzolino”. Giorgi non parlava espressamente di denaro e, riguardo Cozzolino, colpisce il termine utilizzato: “Indirettamente”. Anche se spiegava che il parlamentare campano aveva raccolto il testimone, per le vicende che riguardavano il Marocco e più in generale il Maghreb, direttamente dall’ex parlamentare europeo Pier Antonio Panzeri. Quest’ultimo, in carcere come Giorgi e Kaili dal 9 dicembre scorso con l’accusa di corruzione.

L’ex eurodeputato Panzeri e il suo ex assistente Giorgi avrebbero “concordato di far collocare Andrea Cozzolino ed Eva Kaili nella Commissione speciale Pegasus del Parlamento Europeo con l’obiettivo di difendere gli interessi marocchini in seno alla commissione”: è questo il contenuto di una conversazione tra Panzeri e Giorgi intercettata e riportata nel mandato d’arresto internazionale emesso nei confronti di Cozzolino, arrestato oggi a Napoli. Sia Cozzolino che Kaili “alla fine sono stati nominati nella Commissione speciale Pegasus”. In un altro passaggio si legge che “una riunione su una ‘risoluzione del Qatar’ si è tenuta in data 7/12/2021 a quanto pare all’interno degli edifici europei (in circostanze ancora da precisare)”. E “prima di questa riunione”, l’assistente parlamentare “Giuseppe Meroni ha chiesto istruzioni a Panzeri”. Al termine della riunione, si legge nel mandato d’arresto, Panzeri “ha ricevuto due sms da Meroni” che recitavano “‘Qatar risolto'” e “‘il quadriumvirato Cozzolino, Moretti, Arena, Tarabella ha colpito con precisione, attenzione ed efficacia”. L’eurodeputata Moretti ha ribattuto: “Ho sempre votato contro il Qatar e non ho mai partecipato a riunioni su questo argomento. I miei comportamenti parlano chiaro. È una cosa pazzesca, l’importante è che venga chiarita subito”.

Su Tarabella le accuse sono molto più circostanziate. E per accuse s’intendono le dichiarazioni di Panzeri verbalizzate dalla procura belga il 10 dicembre scorso. Nell’attività di lobbying a favore del Qatar, spiega Panzeri, Tarabella è “ricompensato più volte per un importo totale di 120mila o 140mila euro consegnati in contanti”. Riguardo Cozzolino, difeso dall’avvocato Federico Conte, Panzeri non parla di alcun versamento di denaro ma invita gli inquirenti a verificare il suo ruolo in quanto responsabile, all’interno del Parlamento, della commissione che si occupa del Maghreb.

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