La Quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano ha accolto l'istanza di revoca proposta dalla difesa: resta in piedi solo la misura cautelare del divieto di espatrio (con la possibilità, anche qui, di ottenere singole revoche su richiesta). Si attende ancora il verdetto definitivo, invece, sulla richiesta di consegna arrivata dalle autorità di Bruxelles: l'udienza è stata rinviata al prossimo 9 marzo in attesa di ulteriore documentazione
Torna in libertà Monica Rossana Bellini, la commercialista della famiglia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, arrestata il 17 gennaio su mandato dei magistrati belgi che indagano sul Qatargate. Lo ha deciso la Quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano, accogliendo l’istanza di revoca degli arresti domiciliari proposta dalla difesa: resta in piedi solo la misura cautelare del divieto di espatrio (con la possibilità, anche qui, di ottenere singole revoche su richiesta). Si attende ancora il verdetto definitivo, invece, sulla richiesta di consegna arrivata dalle autorità di Bruxelles: con un’ordinanza emessa nei giorni scorsi, i giudici avevano rifiutato di estradare Bellini per farla interrogare in Belgio, sostenendo che non ne fosse stata dimostrata la necessità. L’udienza è stata rinviata al prossimo 9 marzo in attesa di ulteriore documentazione. Le due indagate arrestate in Italia, Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri (rispettivamente moglie e figlia del politico) hanno evitato la consegna grazie all’accordo di collaborazione firmato dall’ex Pd con la Procura belga.
La professionista 55enne è accusata di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio: la Guardia di Finanza l’ha prelevata nel suo studio milanese. Il suo ruolo nello scandalo di corruzione che ha investito l’Europarlamento è emerso grazie alle dichiarazioni di Francesco Giorgi, l’ex assistente di Panzeri: per gli inquirenti, Bellini “ha giocato un ruolo importante nel far arrivare i soldi dal Qatar creando, insieme a Silvia Panzeri, la figlia di Antonio, una struttura di società che avrebbe dovuto dare al flusso di denaro una parvenza di legalità“. “All’inizio del 2019, Panzeri ha pensato che invece di prendere denaro contante sarebbe stato preferibile creare una struttura giuridica all’interno della quale avremmo potuto partecipare, principalmente lui perché io avevo il mio lavoro, e gestire così il flusso di denaro in modo legale”, ha riferito Giorgi alla magistratura belga.