“Immersa nella musica sei meravigliosa”, le scrivono nei commenti. Una delle foto che Laura Marzadori, primo violino dell’orchestra del Teatro alla Scala, posta sul suo profilo Facebook è poesia pura. Anzi, melodia. Seduta a terra su un tappeto di fogli di spartito sparsi, ti guarda dal basso con occhi da cerbiatto. Capelli sciolti sulle spalle, jeans strappati e piedi nudi, tiene stretto a sé il suo violino. Il compagno di viaggio da cui non si separa mai, o quasi mai. E ti sembra di sentire già le note prodotte dal suo archetto, dal suo tocco speciale sulle corde dello strumento.
Siamo di nuovo alla prima del “Boris Godunov”? No, siamo al Festival di Sanremo nella serata dei duetti di venerdì 10 febbraio. La fuoriclasse bolognese, un talento della musica di livello internazionale, accompagnerà il rapper Lazza ed Emma nel brano “La fine” di Tiziano Ferro. E allora? Beh, non è proprio scontato che una stella di uno de templi della lirica e sinfonica più noti al mondo si esibisca sul palco del teatro Ariston nel pop e nel rap.
Bolognese, 34 anni, Laura Marzadori è riuscita a conquistare persino il direttore d’orchestra Zubin Metha. Che ha scritto di lei a proposito di un celebre poema sinfonico di Strauss: “Ho affrontato Vita d’Eroe con decine d’orchestre, credo con tutte le migliori al mondo, dai Wiener e i Berliner Philarmoniker a Los Angeles e New York Philarmonic. Però il primo violino della Scala mi ha folgorato: che temperamento, che suono bello e romantico, che precisione tecnica”. E se lo dice un grande della musica come lui c’è da crederci. Tutti zitti.
L’artista, molto attiva sui social e con 120mila follower su Instagram, si definisce anche fashion lover e influencer. Pubblica, oltre alle immagini dei suoi concerti, foto di borse griffate, di se stessa con abiti d’alta moda e scenari da modella che posa per uno shooting distesa sulla sabbia bianca della Sardegna. Insomma, se scorrendo fra i post dei suoi social non si incappasse nelle foto dei suoi concerti, dalla Scala all’aula del Senato, potrebbe sembrare una velina del Gabibbo o una collega della Ferragni.
La sua scelta ha creato un certo scalpore nel mondo della “classica”. Un po’ come quando i grandi ballerini classici negli anni ’80, pensiamo a Oriella Dorella e a Raffaele Paganini, andarono per primi a ballare nel programma televisivo Fantastico. Ma come si difende Marzadori di fronte alle critiche del suo ambiente? Prosegue per la sua strada. “Parliamo di critiche fini a se stesse. Ci sono mondi aperti; altri in cui raccontarsi è ancora ingiustificabile, volgare. Ma negli ultimi tempi è cambiato molto. In altre orchestre europee ci sono già giovani con profili vivaci. C’è una fetta di pubblico che va a vedere i Berliner anche per quello…”, rivela al Corriere della Sera.
Già primo violino a 25 anni, la sua vita, a dispetto di quanto si possa pensare, non è stata facile. E non solo per la disciplina che impone lo studio della musica. Ha vissuto un grave disturbo alimentare da giovanissima e ci ha scritto pure un libro: “L’altra metà delle note” (Harper Collins). “Avevo 16 anni, dopo la vittoria dei primi importanti concorsi mi trovai improvvisamente a suonare e viaggiare – rivela – ma a quell’età il giudizio degli altri ha un peso diverso. Ero dimagrita tantissimo, c’erano giorni in cui mangiavo solo una mela. Pensavo di controllare tutto in modo maniacale. Invece ho cominciato a stare male”.
Poi la decisione, con la madre, di andare in un centro per curarsi e uscire dall’anoressia. Ma ci è voluto del tempo: “Una sera improvvisamente richiamai sempre mia madre e le dissi: voglio prendere del sushi e invitare qualche amico”. Ma sono situazioni che segnano. Oggi queste sofferenze sono per lei un lontano ricordo. Su Instagram sfoggia un corpo perfetto e pieno di salute. Forse è anche per questo che si mostra volentieri in costume. Per lei è stato difficile raggiungere questa forma fisica radiosa. Qualcuno scrive in un commento: “Se non sapessimo che è il primo violino della Scala penseremmo a una modella!”. Ma no. Fatela suonare e scoprirete chi è veramente. Una fuoriclasse della musica. Anche nei duetti del pop e del rap.