Un articolo di giornale che rinfocola una polemica vecchia di 72 ore, la parte politica di riferimento che accusa chi ha permesso la messa in onda del pezzo incriminato, infine l’annuncio – per bocca di un membro del governo – di un cambiamento netto ai vertici della Rai. Con tempi e modi che lasciano intravedere una certa pianificazione. Risultato? L’esibizione di Fedez mercoledì sera al Festival di Sanremo potrebbe diventare il grimaldello con cui la maggioranza proverà a prendersi la Rai. L’obiettivo è chiaro: “Cambiare la narrazione del Paese”, come ha detto testualmente il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi in un’intervista all’agenzia di stampa Agi. Basta mettere in fila i fatti.
L’esibizione di Fedez provata o no? – “Allo stato emerge che il palco dell’Ariston si è trasformato, con il consenso e beneplacito della Rai, in una tribuna elettorale“. Nel mattino dell’ultima giornata sanremese, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti inaugura una nuova polemica sullo show di Fedez al Festival nella serata di mercoledì, quando il rapper milanese si è esibito in un freestyle con versi critici verso vari esponenti del centrodestra e soprattutto verso il viceministro Galeazzo Bignami, di cui ha strappato l’ormai famosa foto in costume nazista. L’occasione è un articolo de La Verità in cui si sostiene che il freestyle – a differenza di quanto riferito da Fedez – era stato provato già nel pomeriggio, compresa la scena della foto (che però non era stata strappata, ma solo capovolta e gettata via). La tesi del quotidiano, quindi, è che sia “poco credibile che registi, autori e dirigenti di Sanremo non sapessero che cosa il signor Ferragni avrebbe fatto in onda”. E perciò che non sarebbe genuina la versione offerta in conferenza stampa dal direttore del prime-time della Rai, Stefano Coletta, che si è dissociato dagli “attacchi personali” del rapper dicendo di non essere stato a conoscenza della performance.
I meloniani all’attacco: “Vertici Rai si dimettano” – Un “caso” su cui si avventano in massa i meloniani, chiedendo le dimissioni dei vertici della tv pubblica. “Chi in Rai sapeva dello show di Fedez deve dimettersi. Sapevano ma nessuno ha fatto nulla, rendendosi di fatto complici del soliloquio politico di Fedez e del suo attacco a un viceministro della Repubblica. Dettagli inquietanti che stanno venendo fuori e che, se confermati o meglio non smentiti, dovranno necessariamente portare a un immediato chiarimento”, attacca Foti. “Chiediamo con fermezza che i vertici di viale Mazzini spieghino esattamente le dinamiche della vicenda e agiscano di conseguenza con la massima tempestività. Altrimenti, è evidente che qualcuno, incapace di garantire la pluralità del servizio pubblico, dovrà lasciare quanto prima il suo incarico“, sottolinea. Parole che hanno un peso del tutto particolare in periodo di nomine, con le poltrone più importanti della Rai (a partire da quella dell’amministratore delegato Carlo Fuortes) tutte traballanti. E riprese in batteria da altri esponenti di Fratelli d’Italia, con un fuoco di fila di comunicati tutti molto simili tra loro.
In Rai sapevano ma nessuno ha fatto nulla, rendendosi di fatto complici del soliloquio politico di Fedez e del suo attacco ad un viceministro. Chiediamo che i vertici di Viale Mazzini spieghino esattamente le dinamiche della vicenda e agiscano con la massima tempestività.
— Tommaso Foti (@TommasoFoti) February 11, 2023
Poltrone traballanti – Una polemica a cui Coletta ha risposto durante la conferenza stampa che anticipa la serata finale. “Come ho già detto, abbiamo saputo nell’imminenza della messa in onda che Fedez non avrebbe più portato il testo che ci era già stato consegnato da giorni, e che si era rifiutato di consegnare il testo della nuova performance. Da lui non abbiamo mai avuto in consegna alcun testo, mentre per tutte le serate abbiamo ricevuto da parte degli altri performer tutti i testi, che sono rimasti tali. Solo Fedez l’ha cambiato all’ultimo secondo. Le mie indicazioni”, ha sottolineato, “erano quelle di non fare mai riferimenti politici per una questione di opportunità, essendoci la domenica le regionali in Lombardia e nel Lazio. E questo è il motivo per cui il giorno dopo mi sono fortemente dissociato da Fedez, perché non ero a conoscenza del fatto che avrebbe stracciato la foto di un viceministro”. Alle richieste di dimissioni, il capo delle prime serate Rai replica sottolieando che “le cose che succedono in diretta sono spesso imprevedibili, e chiedere le dimissioni ogni volta significa che si dovrebbero dimettere tutti i dirigenti della Rai, non è una cosa civile. Starei attento a usare l’omesso controllo in modo strumentale. Se io devo rispondere anche di ciò che un artista improvvisamente fa sul palco di Sanremo, dopo che qui sto lavorando e dormendo da giorni tre ore a notte per fare questo prodotto, non è civile”, si difende.
Il sottosegretario annuncia: “Nuovi vertici Rai per cambiare la narrazione del Paese” – In un contesto del genere, con nomine in scadenza e attacchi mirati, acquistano un peso specifico fondamentale le parole di Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura: “Cambiare i vertici della Rai? Non dipende da me o solamente da me, ma penso che lo faremo. È giusto cambiare la narrazione del Paese” ha detto in un’intervista all’agenzia di stampa Agi. Le motivazioni, poi, sono più chiare dell’annuncio: “Credo che se si fa riferimento a quanto accaduto negli anni precedenti coi cambi di governo, e io non banalizzerei parlando di spoil system ma di modelli culturali che cambiano – ha spiegato – quando una forza politica che è anche espressione di un’area culturale arriva al governo del Paese per volontà dei cittadini può esprimere dei propri dirigenti che proseguano un cammino facendo una loro proposta. La trovo la cosa più naturale del mondo”. Più che una dichiarazione di intenti, insomma.
“Tira aria di Minculpop” – Nel frattempo, a battere la strada indicata da Foti, arrivavano le dichiarazioni dei compagni di partito: “Se l’articolo de La Verità fosse confermato, ci sarebbero gli estremi perché i vertici dell’azienda radiotelevisiva italiana lasciassero subito i loro incarichi“, dice il capogruppo al Senato Lucio Malan. “Chi in Rai ha acconsentito allo show di Fedez deve lasciare il proprio posto”, ripete la vicecapogruppo alla Camera Elisabetta Gardini. E così via, in una serie di comunicati firmati da vari “peones” meloniani. La reazione più dura arriva dal Pd: “È paradossale la richiesta di dimissioni da parte di FdI dei dirigenti Rai responsabili dell’esibizione di Fedez: sul palco non ha detto o mostrato nulla che già non fosse pubblico e risaputo. FdI intende governare limitando la libertà di espressione? Tira aria di Minculpop“, il ministero della propaganda fascista, scrive su Twitter la capogruppo dem al Senato Simona Malpezzi. “Fratelli d’Italia che minaccia la Rai per Sanremo è gravissimo istituzionalmente ed è emblematico di una concezione reazionaria dei diritti e della società”, afferma invece il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova.
È paradossale la richiesta di dimissioni da parte di FdI dei dirigenti Rai responsabili dell’esibizione di @Fedez: sul palco non ha detto o mostrato nulla che già non fosse pubblico e risaputo. Fdi intende governare limitando la libertà di espressione? Tira aria di Minculpop…
— Simona Malpezzi (@SimonaMalpezzi) February 11, 2023