"Il nostro governo non legalizzerà mai la cannabis e nessun tipo di droga": così Alfredo Antoniozzi - vicecapogruppo del partito di Giorgia Meloni alla Camera - risponde all'appello lanciato dagli artisti dal palco di Sanremo. "Riteniamo che la cannabis sia una droga a tutti gli effetti e che possa provocare seri problemi a chi la consuma. Troppi ragazzi la usano persuasi da un mondo culturale e artistico che la dipinge ingiustamente come una sostanza innocua", afferma
“Il nostro governo non legalizzerà mai la cannabis e nessun tipo di droga”. Non dà spazio a interpretazioni il commento di Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, in risposta all’appello lanciato dal palco dell’Ariston di Sanremo dagli Articolo 31 e Fedez. Nella serata dedicata alle cover e ai duetti, il gruppo di J-Ax e Dj Jad ha scelto di celebrare la sua carriera eseguendo un medley dei suoi maggiori successi insieme al rapper-influencer milanese. Tra i brani scelti c’è anche Ohi Maria, inno d’amore alla marijuana scritto nel 1994. È stato durante questa esibizione che dagli artisti è arrivato l’appello alla presidente del Consiglio sulla legalizzazione della cannabis: “Giorgia legalizzala”.
La risposta del partito della leader del governo è stata affidata a Antoniozzi: “Riteniamo che la cannabis sia una droga a tutti gli effetti e che possa provocare seri problemi a chi la consuma. Troppi ragazzi la usano abitualmente persuasi da un mondo culturale e artistico che la dipinge ingiustamente come una sostanza innocua”, ha commentato il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. “Non regge nemmeno il discorso della sottrazione di un business alle mafie”, argomenta Antoniozzi, “sia perché esse sono attive soprattutto nel mercato della cocaina e delle droghe sintetiche, sia perché le organizzazioni criminali sarebbero pronte ad abbassare i prezzi in qualsiasi momento. Il costo delle droghe è diminuito tristemente nel tempo e le mafie hanno operato scelte strategiche soprattutto sulla cocaina. Il nostro compito è difendere i giovani da queste sostanze che sono nocive mentre ovviamente altro aspetto è il loro uso terapeutico che è già presente, come nel caso degli oppiacei, in medicina”, ha concluso.