La poliziotta in tacchi a spillo è sbarcata all’Ariston. Luisa Ranieri, l’interprete di Lolita Lobosco, la geniale ed irriverente commissaria barese, nata dalla pungente penna di Gabriella Genisi è tra gli ospiti della finale del 73esimo Festival di Sanremo. Dopo gli ascolti record della prima stagione, anche questi nuovi episodi stanno macinando ascolti record: la simbiosi tra l’attrice e il suo personaggio si è confermata totale. “Lolita è solare e a tratti malinconica come me. Invidio la sua spregiudicatezza. Quanto al lavoro, che pure adoro, io ho messo al centro di tutto gli affetti. E m’impegno ogni giorno per rinsaldare il mio rapporto di coppia”, ha spiegato Luisa Ranieri in un’intervista a Il Gazzettino.
“Cos’ha di irresistibile? La modernità. È una donna del Sud ma lontana dai cliché, proiettata nel futuro. È passionale ma non ha bisogno di un uomo per sentirsi completa. Antepone il lavoro all’amore”. Quindi, l’attrice ha confessato: “Io il mio sex appeal l’ho scoperto tardi, un tempo ero bacchettona e tentavo di rimuovere la mia seduttività. Oggi sono felice di averla. Il mio mestiere mi ha dato la possibilità di vivere tante vite e scoprire aspetti di me che non sospettavo. Avevo giurato a me stessa che non avrei più fatto scene di nudo, poi sul set di È stata la mano di Dio mi sono spogliata. Non mi sono mai pentita”.