gIANMARIA, Mostro. 6
Shari, Egoista. Il pezzo è pesante come l’osmio. Nel senso di mattone, mappazzone. 5
Anna Oxa, Sali. L’artista sostiene che noi scriventi non siamo abili nella comprensione del testo e magari ha ragione. Lei resta un’icona, ma il pezzo non mi piace. E ho dei testimoni che mi hanno visto ascoltare il brano leggendone le parole su Google. Per comprendere al meglio, come l’artista chiede. Testimoni inanimati sia inteso, che a quest’ora gli esseri viventi che abitano con me hanno la testa appoggiata sul cuscino e gli occhi chiusi. 5
Gianluca Grignani, Quando ti manca il fiato. (copio un pezzo della pagella dell’altro ieri che va benissimo). Ho ripensato a quella volta che un mio amico, uno di Bunker Hill, mi raccontava di una sera che si esibì in un localino polveroso sulla strada e i tizi seduti ai tavoli si alzarono in piedi. Che talento, il mio amico. Una cosa da restarci secchi. Si è un po’ perso via, la vita l’ha fatto perdere, s’è perso lui perché voleva farlo, io non l’ho mai capito. Mi ricorda Gianluca Grignani, che forse, forse s’è ritrovato. 10
Sethu. Cause perse. Possibile che la tenerezza – “dai ma ha un suo stile, fa un po’ Mercoledì” – mi freghi? No. 5