Speciale Sanremo 2023

Sanremo 2023, tra Mengoni, Gassman e Ultimo è tornata la canottiera (ma anche le mutande)

Dulcis in fundo: dopo giorni di canottiere sono arrivate pure le mutande. Di Madame

Anche Cecco il fornaio da stasera può ambire a presenziare i party più esclusivi. Dopo aver sdoganato il bacio con lingua tra uomini, Sanremo “ventiventitre” eleva ad emblema della schiccheria il più classico degli indumenti maschili di una volta: la canottiera. E non si tratta dei canottieroni da basket dei rapper anni ’90 (gli Articolo 31 indossavano tenute bianche da comunione, per dire), bensì di quelle che nel settore si chiamano tute smanicate. Solo che qui non siamo a fare jogging o sudati bilancieri in palestra, ma ci troviamo al cospetto della sacra eleganza da prima serata di Rai1. E allora ecco tornare i tempi in cui il nonno, o lo zio, sbucavano dal cucinotto con una macchia di sugo bella in evidenza su quella meraviglia di canottiera bianca urlando: “È pronta la pasta”. L’emblema del fare (da mangiare) oggi è diventato invece segno dell’eleganza matura, modello “è pronta la musica”. Mengoni, ad esempio, nella serata dei duetti ha celebrato il gospel redivivo con un canottierone fatto di strass alla Orietta Berti.

Ogni gorgheggio un’ondeggiare di canottiera, ogni acuto un fremito di canottiera. Non pago, nella serata finale eccolo indossare una canottierona in pelle nera (è Versace) a forma di gilet con i taschini cuciti in oro che fanno tanto Madonna (del festival). Per emulare direttamente Cecco il fornaio (alias Diego Abatantuono in Fantozzi contro tutti) ci si sono messi però in due. Ultimo, per primo, che ha fatto della disinvolta mancanza di maniche negli abiti un marchio di fabbrica pressoché giornaliero a Sanremo 2023. In finale però ha voluto ricordare che il Dash in casa ancora mamma lo usa e che pure lui ha i tatuaggi da mostrare, modello “ho una potenza nei bracci” di Mario il bagnino. Un ritorno all’antica, insomma, quando l’omo era omo, mostrava i peli delle ascelle e i segni del duro lavoro di fatica quotidiana con imponenti e larghe chiazze di sudore sulla canottiera. Qui però, Givenchy o non Givenchy, l’apice l’ha toccato Leo Gassman. Canottiera classica con bretelline sottili per la terza serata senza Bennato. Momenti che è stato subito nostalgia. Perché altri non era che la canottiera di nonno Vittorio indossata nell’episodio Hostaria de I nuovi mostri quando fa a botte a suon di pomodori, spaghetti e farina con Ugo Tognazzi. Dulcis in fundo: dopo giorni di canottiere sono arrivate pure le mutande. Di Madame. Pardon. C’est la vie.