Le mode non sempre sono fatte di abiti e accessori. Spesso sui social dilagano trend che possono rivelarsi poco sicuri per i ragazzini che li seguono. Nell’ultimo periodo sta spopolando sui social la moda di procurarsi la cosiddetta ‘cicatrice francese’. In cosa consiste?
Si tratta di un livido che viene fatto sul volto, all’altezza dello zigomo. La pressione che bisogna fare deve essere forte in modo da lasciare il segno per giorni, se si preme di più anche per settimane. Tale segno è stato notato in questi giorni da alcune dirigenti scolastiche delle scuole medie di Bologna, le quali hanno immediatamente lanciato l’allarme alle famiglie interessate.
Secondo quanto scrive l’Ansa, il gesto “ha allarmato gli insegnanti e le dirigenti scolastiche di due scuole, una a Molinella e una in città, quando hanno visto i ragazzini arrivare in classe con il viso tumefatto da segni molto visibili fra loro e, inizialmente, avevano pensato a episodi di bullismo”.
Ipotesi smentita immediatamente se si cerca su TikTok. Mettendo le parole chiave escono infatti numerosi video di ragazzini che si procurano queste ‘cicatrici francesi’ e alcuni fanno addirittura dei tutorial per insegnare come realizzarle. Un fenomeno social che i genitori e gli insegnanti hanno paura possa dilagare, e diventare ancora più diffuso. “I genitori interessati sono già stati contattati direttamente, ma cogliamo l’occasione per invitare tutti a monitorare i contenuti dei social e affiancare i propri ragazzi per contenere inutili e pericolosi gesti di emulazione”, fa sapere la preside della scuola di Molinella, Maria Masini. Pensiero fermamente condiviso anche dalla preside dell’Istituto comprensivo 12 di Bologna, Filomena Massaro la quale aggiunge: “In realtà è una forma di autolesionismo. Quella traccia rossa diventa una sorta di segno distintivo, come fosse un rito di passaggio per appartenere a una categoria precisa“. Per cercare di porre rimedio e bloccare questa nuova moda, i dirigenti degli istituti interessati hanno organizzato incontri con le classi per parlare di quanto sta succedendo e dei rischi che si corrono. Non solo. Sono stati coinvolti anche i carabinieri in modo da intensificare ancora di più il dialogo e far vedere agli studenti quali possono essere le conseguenze a tali gesti.
