Ha compiuto cento anni ed è considerato l’ultimo “carceriere” di Benito Mussolini a Campo Imperatore e Ferdinando Tascini ricorda tutto di quei giorni nei quali ricette “l’ordine di sparare” se il Duce avesse cercato di scappare. Lo descrive “abbattuto, con il viso scuro, taciturno, distrutto, che parlava pochissimo”. Il carabiniere pensa però anche ai giovani di oggi, alle “cose belle e brutte che devono affrontare”. Fatelo “serenamente”, non vi tirate “indietro di fronte alle difficoltà e non vi scordate di niente” ha affermato.