Vota appena il 41,7% degli aventi diritto, trenta punti in meno del record negativo precedente. Fratelli d'Italia è primo partito con il 25,8%, ma non doppia la Lega, che non fa peggio delle politiche e sfiora il 17%
Attilio Fontana riconfermato e la Lombardia ancora in mano al centrodestra dopo 28 anni di governo. Il presidente leghista vince la sfida nelle urne e lo fa sfiorando il 56% dei consensi. Sconfitto il candidato di centrosinistra e M5s Pierfrancesco Majorino, che resta staccato di oltre venti punti (33%) e non riesce neanche a insidiare lontanamente l’uscente. È un flop, infine, l’operazione Letizia Moratti: il nome lanciato dal Terzo Polo fallisce nel tentativo di raccogliere consensi a destra e si ferma sotto la doppia cifra, al 9,6%. Malissimo la partecipazione: vota appena il 41,7% degli aventi diritto, trenta punti in meno del record negativo precedente. Fratelli d’Italia è primo partito in Regione, ma non doppia la Lega che non fa peggio delle politiche e tocca il 16,9% dei consensi.
Affluenza – Il primo dato che salta agli occhi è la scarsa partecipazione degli elettori. L’affluenza è crollata e il dato è il più basso mai raggiunto in 53 anni. Finora, il dato peggiore c’era stato nel 2010, quando votò il 71,9% dei lombardi. In quelle elezioni i principali candidati erano Roberto Formigoni, che fu confermato per il centrodestra per la quarta volta presidente della Regione, e Filippo Penati per il centrosinistra. Anche allora la consultazione si svolse su due giornate, il 28 e il 29 marzo. Alle regionali del 2018 si votò in una sola giornata, il 4 marzo, in contemporanea con le elezioni politiche, e l’affluenza fu del 73,1%.
I risultati – Quando sono stati comunicati i numeri di 6.328 sezioni elettorali su 9.254, FdI risulta il primo partito con il 25,8%, seguito dal Pd con il 21,2%, dalla Lega con il 16,9% e da Fi con il 7,4%. La lista Fontana presidente ha ottenuto il 6,2% e Noi Moderati-Rinascimento Sgarbi l’1,2%. La lista Patto civico Majorino presidente ha ottenuto il 3,7%, il Movimento 5 stelle il 4% e l’Alleanza Verdi-Sinistra-Reti civiche il 3%. In totale la coalizione a sostegno di Attilio Fontana ha raggiunto il 55,8% e la coalizione in appoggio a Pierfrancesco Majorino il 33%.
Fontana e la destra festeggiano – “Il primo sentimento è la gioia per i lombardi che hanno capito il nostro lavoro”, ha esultato Fontana subito dopo la diffusione dei risultati. Tra i primi a parlare c’è stato il leader del Carroccio Matteo Salvini: “Chiudiamo, non alla Sanremo”, ha detto. “Possiamo dirvi grazie, grazie, grazie. Grazie ai lombardi che hanno riconfermato a furor di popolo il buongoverno della Lega e del centrodestra e soprattutto di Attilio Fontana, dopo anni impegnativi”. Per Fontana “è stata una vittoria di squadra, portata avanti in maniera coesa” da tutta la coalizione. “Sono soddisfatto che i cittadini hanno compreso la nostra capacità di affrontare momenti difficili e complicati”, ha aggiunto. Ma da domani inizieranno i problemi per i nuovi equilibri. Come già dimostrato da Fratelli d’Italia. “I risultati sono netti per chi è la forza trainante della coalizione e questo ci riempie di gioia”, ha detto la ministra Fdi Daniela Santanchè intervistata dalla Rai.
Il candidato giallorosso sconfitto – In casa del centrosinistra, invece, si fanno le prime analisi di una sconfitta annunciata, ma che non ci si aspettava così ampia. È stata “una vittoria netta della destra“, ha dichiarato Majorino, “il Terzo polo rifletta sulla scelta che ha portato a sostenere Letizia Moratti” e “non aver avuto un leader di partito a livello nazionale non ci ha aiutato. Non avere una leadership nazionale ci ha costretto a far sempre un di più, rimane il rammarico di aver presentato il candidato due mesi prima del voto”. Majorino aveva ottenuto anche il sostegno del Movimento 5 stelle e, per la prima volta dopo la rottura post governo Draghi, i giallorossi tentavano la corsa insieme.
Il fallimento dell’operazione Moratti – Malissimo il progetto Terzo Polo che ha scelto di sostenere Letizia Moratti con l’obiettivo di spaccare il centrodestra e non solo. Così non è stato. A Carlo Calenda, leader di Azione, ha scritto su Twitter il dem Giorgio Gori: “Possiamo a questo punto serenamente dire che la scelta del Terzo Polo di sostenere Letizia Moratti è stata una sciocchezza?”. La replica è arrivata poco dopo: “Sicuramente non ha funzionato. Non ho mai problemi ad ammettere una sconfitta. La questione però è un poco più complessa. Scorsa volta eravamo tutti con te e hai/abbiamo preso meno del 30%. C’è un’inossidabile voto di destra che fa crescere Fontana anche dopo il disastro Covid”. Intanto il segretario regionale di Azione Niccolò Carretta ha annunciato le sue dimissioni di fronte a un “risultato fallimentare” che, ha detto, “dimostra l’incomprensibilità delle nostre scelte che non sono stato in grado di contrastare”.