Il progetto per la riqualificazione del Mercato ortofrutticolo di Vicenza, proposto dalla giunta comunale, avrebbe potuto beneficiare di un finanziamento fino a 10 milioni di euro grazie ai fondi del Pnrr. Ma è bastato un banale ritardo per mandare tutto in fumo. Per appena 30 secondi è stato sforato il termine di presentazione del progetto che scadeva il 30 novembre scorso. Dalla sede municipale di Vicenza il tasto del computer è stato premuto sul filo dello scadere del termine e probabilmente con la complicità degli intasamenti di rete si è materializzata la beffa. Sono dovuti trascorrere due mesi perché l’inghippo fosse svelato e subito il candidato di centrosinistra alla poltrona di sindaco ha cominciato a suonare la grancassa. Giacomo Possamai del Pd, che è anche capogruppo in consiglio regionale, spiega: “’A 30 secondi dalla fine’ era il titolo di un famoso film d’azione di tanti anni fa. Non dovrebbe essere il modello organizzativo di una pubblica amministrazione. Soprattutto non del capoluogo di un territorio dinamico e ambizioso come quello vicentino. La surreale vicenda rischia di costare cara al nostro territorio. Avremmo potuto avere risorse ingenti per riqualificare il Mercato. Invece, quello che abbiamo sono le scuse di un’amministrazione disattenta e approssimativa”.
Lo scorso anno il Comune si era candidato alla distribuzione dei fondi europei nell’ambito della Missione 2, componente 1, investimento 2.1 che riguarda lo sviluppo logistico per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, mirata al miglioramento della capacità logistica dei mercati agroalimentari. A Vicenza si tratta di un’area di 53mila metri quadrati vicino al cuore della città e che risale agli anni Cinquanta. Da tempo è avviato un dibattito per trovare una sistemazione, con progetti che risalgono a una decina di anni fa. Con i fondi Pnrr sembrava arrivata la volta buona.
La domanda per accedere ai finanziamenti andava inoltrata via Pec in un periodo compreso tra le 12 del 31 ottobre e la stessa ora del 30 novembre 2022. La posta prioritaria è partita il 30 novembre allo scadere del mezzogiorno, ma la data registrata risulta di neppure un minuto oltre il limite. Prima di Natale è stato pubblicato il decreto di approvazione della graduatoria finale, da cui si desume che sono 32 i progetti ammissibili, a fronte di un budget di 150 milioni di euro. Nell’elenco, ad esempio, ci sono Verona (10 milioni di euro), Padova (4 milioni e mezzo), Treviso (8 milioni e mezzo) e Udine (10 milioni). Vicenza fuori per un soffio. Il Comune ha cercato di correre ai ripari presentando una controdeduzione con la richiesta di chiarimenti al Ministero per le politiche agricole sulle motivazioni dell’esclusione. Da Roma è venuta la conferma: la scadenza indicata nel bando non è stata rispettata. Di conseguenza l’esclusione è automatica.
“Adesso il Comune spenderà altri soldi pubblici per sostenere un ricorso al Tar per cercare di sanare in extremis il pasticcio che si è creato da solo – continua Possamai – Una domanda semplice semplice: ma per una città come Vicenza è normale perdere 10 milioni di euro perché si invia in ritardo una pratica?”. Oltre a Vicenza, sono state escluse Cesena, Bisceglie, Sorrento e Vittoria che è punto di riferimento internazionale per la quotazione di alcuni ortaggi, a cominciare dai pomodori. Nel caso di Vittoria, il ritardo sarebbe stato di tre ore.