Sotto la guida del presidente Xi Jinping, la Cina ha investito centinaia di miliardi di dollari nel potenziamento delle sue forze armate, dai missili nucleari ai veicoli ipersonici. Ciò include anche investimenti nel cosiddetto spazio vicino per migliorare le capacità di sorveglianza.

I recenti scontri tra la Cina e gli Usa hanno una origine pregressa. Il Center for Strategic & International Studies in un passato sondaggio elencava 160 casi segnalati pubblicamente di spionaggio cinese diretto negli Stati Uniti dal 2000 al 2021. Non includeva lo spionaggio contro altri paesi, contro aziende statunitensi o persone situate in Cina. L’elenco era derivato da materiale open source e probabilmente non rifletteva il numero completo di incidenti. Dei 160 incidenti il 24% si era verificato tra il 2000-2009, ma il 76% si era verificato tra il 2010-2021. È forse degno di nota il fatto che dei 160 incidenti segnalati ben 89 si sono verificati dopo che Xi Jinping ha preso il potere.

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha ordinato la chiusura del consolato cinese a Houston, la capitale energetica americana, nel 2020, dopo che due cittadini cinesi sono stati condannati per aver tentato di rubare segreti commerciali. Un ex professore di biologia chimica dell’Università di Harvard è stato condannato nel 2021 per aver nascosto legami con un programma di reclutamento gestito dai cinesi.

Arriviamo all’attualità di questi giorni. L’Air Force Usa ha abbattuto un terzo oggetto non identificato ad alta quota nel giro di tre giorni, dopo il pallone-spia cinese neutralizzato al largo delle coste del South Carolina. Oggi, i palloni hanno una capacità limitata di raccogliere dati significativi oltre a quelli che i cinesi possono già raccogliere attraverso la loro rete satellitare. Tuttavia, sono in grado di fotografare le strutture da diverse angolazioni e soffermarsi più a lungo sulle aree rispetto ai satelliti, offrendo possibili vantaggi. Possono anche essere schierati inaspettatamente, quindi gli Stati Uniti hanno meno tempo per nascondere le risorse che sperano di mantenere segrete, e spesso dispongono di sensori a infrarossi che forniscono informazioni diverse rispetto ai satelliti.

Dopotutto, Washington e i suoi alleati hanno utilizzato abitualmente per decenni una serie di tecniche di sorveglianza per osservare da vicino il territorio cinese, dalle immagini satellitari al monitoraggio sottomarino. Ciò potrebbe già includere i palloni spia, su cui il Pentagono sta lavorando almeno dal 2020. Gli esperti statunitensi hanno riflettuto per anni sui potenziali usi del vicino spazio.

Questa è un’altra conferma che con lo scatenarsi del conflitto in Ucraina e il dispiegarsi delle forze in campo siamo entrati in una Guerra Fredda 2.0, in cui la sorveglianza reciproca resta un nodo di tensione. Tuttavia, la questione dell’utilizzo o meno dell’etichetta “guerra fredda” è relativa. Sebbene non sia più una lotta tra capitalismo e comunismo, l’attuale rivalità sui modelli di governance, quello cinese e quello americano, è alquanto complessa seppur le due economie sono spesso interconnesse.

Nello specifico, nel summit di Anchorage, gli Stati Uniti hanno criticato la Cina per le sue azioni nello Xinjiang, Hong Kong e Taiwan, l’aggressione nei mari della Cina orientale e meridionale e attacchi informatici contro gli Stati Uniti. La Cina ha attaccato gli Stati Uniti per aver interferito negli affari interni della Cina, accusando Washington di minacciare i suoi interessi di sicurezza e sviluppo e di non rispettare la sua sovranità.

Oltre a promuovere la sovranità e la non interferenza negli affari interni come fondamento delle relazioni internazionali, oggi la Cina punta su un modello in cui combina il controllo politico rafforzato dall’autoritarismo digitale con meccanismi di mercato che incoraggiano gli investimenti esteri diretti e le esportazioni.

Con o senza l’etichetta di “guerra fredda”, gli Stati Uniti e la Cina sono bloccati in un conflitto prolungato da tempo su interessi economici e geopolitici. La Belt and Road Initiative sarà il veicolo per trasferire non solo prodotti ma anche nuove tecnologie made in China in Asia, Africa, ed Europa.

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