"Abbiamo consegnato - spiegano i suoi legali - un documento del Consiglio d’Europa del 2022 dal quale si evince che le strutture carcerarie del Belgio non sono ordinarie, a causa del sovraffollamento e anche per per le questioni inumane legate alla violenza tra detenuti"
È stata rinviata al prossimo 28 febbraio l’udienza sull’estradizione dell’europarlamentare sospeso dal Pd, Andrea Cozzolino, agli arresti domiciliari dall’11 febbraio scorso con l’accusa di aver ricevuto soldi in cambio di sostegno ai governi di Marocco e Qatar all’interno del Parlamento Ue, nell’ambito delle indagini sulle euromazzette che hanno travolto le istituzioni comunitarie. La Corte di Appello di Napoli ha infatti accolto le richieste dei legali della difesa, Dezio Ferraro e Federico Conte, relativamente a un’integrazione probatoria alla verifica della struttura carceraria che in Belgio dovrà accogliere l’indagato.
I legali del politico partenopeo, presente in aula al momento della decisione dei giudici, avevano infatti presentato istanza relativamente alla costituzionalità del mandato d’arresto europeo. Richiesta in merito alla quale la Corte ha rinviato la decisione, con le richieste formulate dal collegio difensivo che sono state tutte condivise anche dalla Procura generale. Gli avvocati hanno chiesto rassicurazioni circa la struttura carceraria che dovrà eventualmente ospitare Cozzolino: “Abbiamo consegnato – spiegano Conte e Ferraro – un documento del Consiglio d’Europa del 2022 dal quale si evince che le strutture carcerarie del Belgio non sono ordinarie, a causa del sovraffollamento e anche per per le questioni inumane legate alla violenza tra detenuti“. I due legali ricordano che, poi, “c’è anche una questione di patologia clinica che è evidente ed è agli atti. E anche in relazione a questa circostanza la struttura carceraria dovrà essere adeguata. In sostanza chiediamo se e dove si è in grado di garantire un trattamento individualizzato, tenuto conto che l’indagato è portatore di una patologia cardiaca che abbiamo documentato”.
Intanto giovedì, a Bruxelles, ci sarà un nuovo giro di udienze per decidere se convalidare il carcere per Marc Tarabella, l’eurodeputato belga protagonista insieme a Cozzolino delle confessioni della mente dello scandalo di corruzione, Antonio Panzeri, e fermato sabato scorso dopo essere stato interrogato dagli inquirenti e dal giudice istruttore Michel Claise. Nelle stesse ore sarà esaminata anche la custodia cautelare dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, detenuta dal 9 dicembre scorso nella prigione di Haren. La politica ellenica sarà difesa in aula dal fidato avvocato greco Michalis Dimitrakopuolos, affiancato per la prima volta dal penalista Sven Mary, celebre per aver difeso il terrorista Salah Abdeslam, che nelle ultime ore ha preso il posto del legale André Risopoulos. I due difensori ribadiranno per Kaili la richiesta degli arresti domiciliari, fin qui sempre negati.
A doversi presentare davanti alla Camera di consiglio giovedì mattina sarà poi anche Panzeri che ha patteggiato con la giustizia belga un anno di carcere. Nonostante la firma dell’accordo da pentito, il diritto penale belga prevede un riesame periodico delle misure cautelari anche nei suoi confronti. L’avvocato di Panzeri, Laurent Kennes, ha riferito che non avanzerà alcuna richiesta per un regime di sorveglianza elettronica.