Di recente era stato destituito da un incarico al ministero dell’Interno e fino a gennaio era stato vice capo del dipartimento per la lotta “all’estremismo“, termine usato dalle autorità russe per descrivere una serie di gruppi di opposizione, come la fondazione del dissidente incarcerato Alexey Navalny, o media critici del Cremlino. Ma il generale russo Vladimir Makarov, 72 anni, si è suicidato nella sua casa di campagna vicino Mosca, dove è stato trovato oggi il suo corpo senza vita. A quanto riferiscono l’agenzia Tass e il quotidiano Moskovskij Komsomolets, il corpo è stato trovato nella casa nel villaggio di Golikovo (oblast di Mosca). I primi dati, si legge, indicano che si tratta di un suicidio e nella casa si trovavano armi da fuoco. Il centro E del ministero degli Esteri, dove Makarov era vice capo, è stato creato nel 2008, con l’obiettivo di perseguire i manifestanti anti governativi e monitorare il dissenso sui social, ricorda il sito indipendente Meduza.
❗️ Major General Vladimir Makarov, former deputy head of the Main Directorate for Combating Extremism of the Russian Interior Ministry, shot himself, Russian media reported.
He took an active part in repressions against opposition activists, but was recently dismissed. pic.twitter.com/GP2Dkcpbsi
— NEXTA (@nexta_tv) February 13, 2023