“L’unica persona di cui abbia mai abusato in vita mia sono io”. Johnny Depp risponde così alle accuse di violenza fisica verso la ex moglie Amber Heard nella lunga battaglia legale, esempio clamoroso delle conseguenze devastanti di una relazione tossica, uno dei grandi problemi del nostro tempo, spesso sottovalutato e poco trattato. Non si tratta, però, solo di relazioni coppia, ma anche di dinamiche familiari, di amicizia e lavorative. Il caso del principe Harry ne è una prova. All’apice di una lunga depressione, in seguito alla relazione burrascosa con la famiglia reale inglese, una delle dichiarazioni più famose di Meghan Markle fu: “Nessuno mi ha mai chiesto come mi senta”. In Italia, in particolare, il fenomeno delle relazioni tossiche che riguarda le dinamiche familiari meriterebbe molta più attenzione. Anche a Sanremo quest’anno il tema è manifesto: nella canzone Duemilaminuti di Mara Sattei si parla proprio di sacrificare tutto per provare a salvare la persona amata e in cambio ricevere lividi e dolore, perdendo la propria voce e con essa la propria identità.

Ma cosa si intende per “relazione tossica”? Qualsiasi relazione tra persone che non si sostengano a vicenda, dove ci sia conflitto, competizione, mancanza di rispetto e coesione, e dove la propria salute e il proprio benessere emotivo, psicologico e, a volte, anche fisico siano minacciati. Inizialmente può manifestarsi anche solo uno di questi disagi, così come è anche naturale in una relazione attraversare periodi di alti e bassi. Tuttavia tali effetti, se perdurano e aumentano nel tempo, causano un malessere persistente e debilitante che ne determina la tossicità.

Come facciamo, quindi, ad individuare una relazione è tossica? Attraverso dieci indicatori principali ⇒

San Valentino, i 10 segnali per riconoscere una relazione tossica e liberarsene

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