di Michele Dotti ed Elena Pagliai
Da un incontro a Bruxelles indicati scenari e studi sulla validità della direttiva Epbd e degli Ecobonus come strumenti di sostegno all’efficienza energetica e alla sicurezza antisismica.
Una rappresentanza di varie associazioni ecologiste italiane e dell’Associazione Esodati del Superbonus è stata ospite al Parlamento Europeo dell’Onorevole Fabio Massimo Castaldo per un confronto sulla Direttiva Epbd (sul rendimento energetico degli edifici) e sul futuro degli Ecobonus come strumenti di sostegno all’efficientamento energetico delle abitazioni e alla loro messa in sicurezza dai terremoti, tramite il Sismabonus.
Dall’incontro si è levata una forte richiesta a tutti i parlamentari affinché aderiscano a questa direttiva, per arrivare a una concreta riduzione dell’impatto ecologico delle abitazioni e del costo delle bollette. Come ha ricordato durante l’incontro l’Onorevole Fabio Massimo Castaldo, già vicepresidente del Parlamento europeo: “Ad oggi il patrimonio immobiliare europeo è responsabile del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni dirette e indirette di gas effetto serra. Il settore edilizio è strategico sia per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, sia per sganciarci dalla dipendenza geopolitica dalle fonti fossili.”
Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha dichiarato nel suo studio, presentato anche in audizione al Senato, che l’effetto della realizzazione dei lavori con il Superbonus genera per ogni euro investito un ritorno immediato di 43,3 cent per le casse dello Stato senza contare il ritorno a medio-lungo termine del beneficio. Molti studi indipendenti dimostrano la bontà della norma; tra questi Luiss, London Business school, Nomisma, Cresme e Censis. Chi sostiene che il Superbonus non faccia bene al Paese deve portare elementi concreti per dimostrarlo.
“Dalle nostre forze governative è emerso un allarmismo ingiustificato – ha spiegato nel suo intervento Riccardo Bani, presidente Arse (Associazione Riscaldamento Senza Emissioni) – e un timore infondato che il salto delle due classi energetiche nella riqualificazione degli edifici sia impossibile. Arse è nata per mettere insieme realtà che hanno l’obiettivo di elettrificare i consumi termici dell’edilizia civile e dell’industria passando dal gas alla pompa di calore, tecnologia ben più efficiente e consolidata, che ormai si può applicare non solo nell’edificato nuovo, ma anche in edifici esistenti che in Italia per il 90% hanno radiatori.
L’efficientamento energetico si può fare adesso anche nel campo delle imprese portando non solo una riduzione delle emissioni, ma anche una riduzione significativa dei costi in bolletta.”
Dall’incontro è quindi emerso un invito alla mobilitazione dell’intero Paese per l’acquisto dei crediti fiscali bloccati dalle scelte politiche del governo Draghi, alle quali il governo Meloni sta dando continuità. Tutte le amministrazioni locali, regionali, statali e anche le grandi aziende possono infatti acquistare crediti fiscali, prevalentemente da banche locali, risparmiando e al contempo facendo sì che queste si liberino dei crediti presenti sui loro cassetti fiscali e possano procedere all’acquisto di nuovi crediti dalle imprese, dai professionisti e dai singoli cittadini committenti, in modo da svolgere oltre alla loro specifica attività anche un ruolo etico e sociale sul proprio territorio. Tutto questo è necessario e urgente per evitare il fallimento delle imprese edili che hanno operato e che stanno operando nel campo dell’efficientamento energetico e del miglioramento sismico (mediante Superbonus e Sismabonus) e che ora si ritrovano con i crediti fiscali bloccati e di conseguenza con centinaia di migliaia di dipendenti a rischio.
“La nostra associazione – ha spiegato al proposito Domenico Passarella, vicepresidente dell’Ass. Esodati del Superbonus – rappresenta 60.000 imprese, con 963.000 addetti più gli indotti. Se queste aziende fallissero, si genererebbe una vera crisi economica e sociale. Il superbonus non è un costo per lo Stato. Ha generato lavoro e miglioramento energetico degli immobili. Bloccando il meccanismo delle cessioni si è preclusa la possibilità di questi interventi di efficientamento a tutte le persone che non hanno capacità finanziaria. Chi ne avrebbe più bisogno ne è estromesso e questo non è eticamente e socialmente accettabile.”
“Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa – ha spiegato Fabio Roggiolani, cofondatore di Ecofuturo Festival – per ribadire e portare in una sede rilevante come quella del Parlamento europeo la necessità di proseguire i lavori di efficientamento energetico nel nostro Paese, non solo con il Superbonus, ma anche con il Sismabonus che alla luce dei recenti drammatici avvenimenti in Siria e Turchia ci dimostra l’importanza di rendere le nostre case sicure e prevenire i drammi generati dai fenomeni sismici, a cui la nostra Penisola è morfologicamente predisposta. Ad aggravare la situazione il blocco dello scambio dei crediti fiscali, senza i quali non potremo riconvertire milioni di abitazioni.”
“Una fetta sempre più grande della popolazione italiana – ha concluso l’On. Fabio Massimo Castaldo – vive al di sotto della soglia di povertà energetica, un tema di cui forse non c’è una percezione immediata. Questi elementi non devono solo allarmarci, ma spronarci a prendere delle decisioni che vadano nell’interesse della comunità. La commissione europea ha inserito il Superbonus come una delle best practice da esportare negli altri Paesi europei e da mettere a servizio della “green innovation wave”, un’ondata di ristrutturazione edilizia funzionale alla neutralità climatica.” Interessante sottolineare come nello stesso giorno dell’incontro, si sia svolto in Commissione europea il voto sulla nuova Direttiva Epbd sulla prestazione energetica degli edifici, con parere favorevole.