Il governo spagnolo guidato dal socialista Perdo Sanchez ha deciso di aumentare il salario minimo (smi) per il 2023 dell’8% portandolo da 1.000 a 1.080 euro su 14 mensilità. Negli ultimi 5, ovvero da quando i socialisti sono al governo, il salario minimo è salito del 47% più che compensando così l’aumento del costo della vita causando dall’inflazione. Nel 2020 era stata aumentato del 5,6%, nel 2021 di un più modesto 1,6% e nel 2022 del 3,6%. Attualmente la retribuzione di base ammonta al 60% degli stipendi medi spagnoli. Tuttavia secondo l’istituto di statistica spagnolo il salario minimo ammonta al 90% degli stipendi in agricoltura e all’80% di quelli del settore alberghiero. “Con questa decisione rispettiamo una promessa e le raccomandazioni della Carta sociale europea ”, ha detto la ministra del lavoro Yolanda Diaz. “L’incremento del salario minimo è lo strumento migliore per contrastare l’impoverimento dei lavoratori ma anche a favore della parità tra i sessi, poiché le donne e i giovani, sono i primi a beneficiarne. Permette ad esempio ad una madre che lavora di rendere più facile per suo figlio mangiare pesce o frutta di stagione. Permette a un giovane di avere un po’ meno problemi”, ha aggiunto la ministra.
La decisione delude la Confindustria spagnola (Ceoe) che aveva auspicato un incremento al massimo del 4%. Viceversa i sindacati chiedevano un aumento di 100 euro. Illustrando il provvedimento Sanchez ha chiesto ai datori di lavoro “coerenza e responsabilità” , in occasione dei prossimi rinnovi. “Gli imprenditori non possono esigere sacrifici da chi sta in basso, mentre chi sta in alto fa festa” , ha dichiarato, prima di ricordare che, negli ultimi quindici anni, “la classe media e gli operai” hanno subito una “erosione” del loro potere d’acquisto, poiché i prezzi sono aumentati del 17% mentre i salari in media del 10% in media.