di Giuliano Checchi

Egregio Presidente Giuseppe Conte,

i risultati di queste regionali erano scontati. Nessuno che avesse un minimo sindacale di razionalità e buonsenso poteva sperare in un esito diverso. Gli unici dati da attenzionare potevano essere l’affluenza e i rapporti di forza fra i partiti della maggioranza. Perché un’affluenza tanto bassa? Probabilmente perché la maggioranza degli elettori di Lazio e Lombardia è convinta (non proprio a torto) che i giochi di potere nell’amministrazione regionale resteranno invariati e continueranno a governare la regione, quale che sia il colore ad uscire dalle urne. Non c’è da meravigliarsi che abbiano disertato.

I rapporti di forza della maggioranza? Lega e Fratelli d’Italia resistono, soprattutto in Lombardia. Giorgia Meloni dovrà continuare a fare i conti con loro. La maggioranza di governo, malgrado i proclami rassicuranti, resta disunita. Finito lo champagne per questa vittoria elettorale dovrà affrontare tutte le questioni che sono lì ad attendere. E sulle quali le priorità di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia divergono!

Il Movimento 5 Stelle? Finché non si radica sul territorio, finché non sarà presente sul territorio, non avrà mai buoni risultati nelle elezioni regionali; meno che mai in regioni chiave come Lazio e Lombardia. Finché non si comincia a lavorare sul serio su questo scordiamoci pure di poter dire la nostra in elezioni regionali. Davvero qualcuno pensava che avremmo superato il Pd? Può accadere nelle politiche, ma non certo nelle elezioni regionali dove il Pd è ben radicato sul territorio e il M5S no.

Lei gode ancora di un grande consenso e il M5S pare essere ormai saldamente nelle sue mani. Per chi non accetta che il paese resti ostaggio dei giochi di potere, che piazzano gli Attilio Fontana a guida della Lombardia (nonostante la gestione disastrosa della sanità pubblica e sella pandemia), Lei e il M5S restate l’unica speranza. Ci vorrà tempo per essere in condizione di cambiare certe cose e per costruire la realtà territoriale di cui c’è bisogno. L’importante è non mollare, perché altrimenti tutto finirà in mano all’oligarchia burocratica senza programmi e senza identità che serve solo a far da garante per interessi privati.

Rispettosi saluti.

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