“Festival perfetto? Quasi, per essere perfetto si deve tornare a degli orari più umani e non solo per la messa in onda televisiva, ma anche per i carichi di lavoro degli orchestrali“. A parlare è Beppe Vessicchio, che dalle pagine di Avvenire lancia un appello affinché i musicisti impiegati al Teatro Ariston in occasione della kermesse siano retribuiti in maniera adeguata. “La serata del giovedì è terminata alle 2 di notte” spiega il Maestro. “Ebbene, quei musicisti con che energie si possono ripresentare alle 11 del giorno dopo per provare fino alle 19 e poi rispondere puntuali alla convocazione della serata delle cover alle 20.15, andare in scena e tirare fino anche alle 3? Ho chiesto ad Amadeus: ‘Ma lo sai quanto guadagna un violinista laureato?’ Lui sincero mi ha risposto, ‘Non lo so’. Gli ho ribattuto ‘Informati e poi mi dirai…’ A voi invece lo dico: per 5 settimane lavorative un orchestrale di Sanremo percepisce 2mila euro netti. È indecente, una paga da fame“. Vessicchio chiude con una ferma convinzione: “A un marchio internazionale come Sanremo che aveva un’orchestra sinfonica di 110 professori e ora ne ha intorno ai 30, si può dare di più”.