Il sottosegretario alla Giustizia è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sui documenti rivelati al compagno di partito Giovanni Donzelli che ne aveva riportato i contenuti in aula alla Camera. Era statolo stesso Delmastro a dire di aver parlato di quelle circostanze al collega e coinquilino
Il sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro Delle Vedove è indagato nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma sui documenti rivelati al caso dell’anarchico Alfredo Cospito. Il 31 gennaio scorso, infatti, il compagno di partito Giovanni Donzelli per attaccare alcuni deputati del Pd che in quei giorni erano andati a far visita all’anarchico, aveva riportato in aula alla Camera le conversazioni tenute da Cospito con altri detenuti durante l’ora di socialità. Era stato poi lo stesso Delmastro, una volta esplose le polemiche, a dire di aver parlato di quei colloqui con il collega e coinquilino Donzelli.
Ma quali sono le conversazioni riferite da Donzelli? In aula Donzelli citando “documenti che sono presenti al ministero della Giustizia” ha riportato i colloqui del 28 dicembre 2022 di Cospito con Francesco Presta, “killer di rara freddezza”, lo definisce Donzelli. In quell’occasione Presta diceva all’anarchico: “Devi mantenere l’andamento, vai avanti”. E Cospito rispondeva: “Fuori non si stanno muovendo solo gli anarchici, ma anche altre associazioni. Adesso vediamo che succede a Roma”. E lo ‘ndranghetista: “Sarebbe importante che la questione arrivasse a livello europeo e magari ci levassero l’ergastolo ostativo”. Poi Donzelli fa riferimento anche a un’altra conversazione, stavolta più recente, del 12 gennaio 2023 e con Francesco Di Maio “del clan dei Casalesi”. Che diceva all’anarchico: “Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato, che sarebbe l’abolizione del 41-bis”. E Cospito gli rispondeva: “Deve essere una lotta contro il regime 41-bis e contro l’ergastolo ostativo, non deve essere una lotta solo per me. Per me noi al 41-bis siamo tutti uguali”. Dopo aver riportato questi colloqui sono esplose le polemiche di quanti sosteneva che i documenti rivelati da Donzelli fossero segreti.
Angelo Bonelli (Verdi-Sinistra Italiana) ha anche depositato un esposto in procura a Roma dove è stato aperto un fascicolo per rivelazione di segreto, reato per il quale ora risulta indagato il sottosegretario Delmastro che nei giorni scorsi ha ricevuto un invito a comparire a firma del procuratore capo Lo Voi e dell’aggiunto Paolo Ielo.
In difesa dei parlamentari era intervenuto anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio secondo cui quei documenti non erano segreti. Per il Guardasigilli, Donzelli aveva riportato in aula il contenuto di “una scheda di sintesi del Nic (Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, ndr) non coperta da segreto”. “La natura del documento – ha aggiunto Nordio – non rileva e disvela contenuti sottoposti al segreto investigativo o rientranti nella disciplina degli atti classificati”. Quei documenti erano “a limitata divulgazione”. Che per Nordio, come ribadito ieri, “rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classificazioni di segretezza ed è inidonea a connotare il documento trasmesso come atto classificato”.
Non deve essere d’accordo la procura di Roma che ora ha iscritto Delmastro. Nelle scorse settimane i pm hanno già sentito alcuni soggetti come persone informate sui fatti: dall’attuale capo del Dap Giovanni Russo all’ex capo del Gruppo operativo mobile (Gom) della polizia penitenziaria, Mauro D’Amico e all’attuale direttore, Augusto Zaccariello. Ora toccherà a Delmastro che potrebbe essere sentito già domani e dovrà difendersi dall’accusa di rivelazione di segreto.