Il presidente e ceo del gruppo Kering ha grandi progetti per il futuro della casa moda fiorentina. È stato lui stesso ad illustrarli mercoledì 15 febbraio durante un incontro con la stampa nel suo quartier generale parigino
Nonostante nel 2022 il fatturato Gucci si sia attestato a quota 10,5 miliardi (+8% rispetto all’anno precedente), François-Henri Pinault vuole di più. Il presidente e ceo del gruppo Kering ha grandi progetti per il futuro della casa moda fiorentina. È stato lui stesso ad illustrarli mercoledì 15 febbraio durante un incontro con la stampa nel suo quartier generale parigino: l’occasione è stata proprio la presentazione dei risultati del 2022, che si è chiuso con “vendite record ma non tutte all’altezza del nostro potenziale”. Il riferimento è proprio a Gucci, la cui performance è stata la meno convincente tra tutti i brand del portafoglio di Kering: Yves Saint Laurent ha realizzato ricavi per 3,3 miliardi (+31%), Bottega Veneta per 1,7 miliardi (+16%), mentre Balenciaga e Alexander McQueen sono cresciute a 3,9 mld (+16%), nonostante le polemiche che lo scorso autunno anno travolto lo stilista Demna Gvasalia.
Ecco quindi che si punta tutto su Sabato De Sarno, il nuovo direttore creativo chiamato a sostituire Alessandro Michele: “La direzione di Gucci non può che fare gola ai migliori designer del mondo. Ma prima di tutto ci siamo preoccupati di fissare il codice della maison, l’insieme di caratteristiche che rendono Gucci un brand inconfondibile. Il nostro uomo avrebbe dovuto adattarsi alla maison e non il contrario. La scelta è caduta su di lui in modo unanime, al termine di un processo di reclutamento molto lungo“, ha spiegato Pinault citato dal Corriere della Sera. L’atteso debutto di De Sarno è in programma a settembre, quando presenterà la sua prima collezione Donna alla Settimana della Moda di Milano. Intanto, il designer ex braccio destro di Pierpoalo Piccioli è al lavoro con un input ben preciso: “Siamo alla ricerca del migliore equilibrio tra due elementi: il timeless, l’elemento intemporale, legato all’alta qualità e al patrimonio del marchio Gucci, capace di sedurre una clientela matura, con grandi mezzi; e la moda, l’elemento più aspirazionale, che attrae forse di più i giovani. Ogni nostra proposta deve contenere questi due aspetti, la sfida è trovare sempre il punto di equilibrio giusto”, ha spiegato ancora Pinault.
Quindi la notizia più scottante: i negozi di Gucci saranno sempre più esclusivi. In alcuni flagship store selezionati ci sarà infatti un piano dedicato ad una “clientela estremamente alto di gamma. Proporremo borse o mobili con un prezzo di ingresso molto alto, nessun oggetto costerà meno di 40 mila euro, fino ai tre milioni di euro e oltre dell’alta gioielleria”. Si inizia con la boutique di Melrose Avenue a Los Angeles, poi Shanghai, Tokyo, Londra e, infine, nei nuovissimi spazi di via Montenapoleone a Milano.