Superare la federazione tra Azione e Italia viva per arrivare al partito unico. Il sedicente Terzo polo cerca un “approdo” politico ed entrambi i leader, presi singolarmente, si dicono d’accordo sul progetto. Il problema, però, restano le modalità. Dopo il flop alle Regionali di Lombardia e Lazio – sulle quali Matteo Renzi ha speso poche parole – Carlo Calenda è partito in quarta. Forse per allontanare il (magro) risultato elettorale, forse perché i tempi sono davvero maturi. Sta di fatto che in questi giorni l’ex ministro allo Sviluppo economico avrebbe lanciato una specie di ultimatum a Renzi: dimmi, entro dieci giorni, se ci stai o no.

Come stanno le cose, Calenda, lo ha spiegato oggi a Tagadà: “Io e Renzi abbiamo due idee diverse. Io voglio fare il partito subito e Renzi lo vuole fare più tardi, dopo le Europee (che sono nel 2024, ndr). Ma secondo me dopo le Europee non ci arriviamo, si deve fare prima”. Poi un chiarimento sul rapporto col leader di Italia viva: “Io e Renzi non siamo amici, facciamo un percorso politico perché condividiamo alcune cose. Non siamo mai stati amici, in politica non esistono gli amici. Ci sono due ruoli: Renzi ha fatto un passo indietro e mi ha dato la leadership, dunque quello che è successo è che io mi prendo la responsabilità delle politiche. Il partito si deve fare subito, a partire da marzo. Con la scrittura dei valori politici. Io non credo che dirà di no”.

La replica a Calenda, poco dopo, è arrivata attraverso una nota dei portavoce nazionali di Iv, Ciro Buonajuto e Alessia Cappello: “Renzi ha detto sia privatamente a Calenda che pubblicamente che siamo pronti a fare il partito unico anche subito. Il problema non è il se, né il quando. Ma il come“. Tradotto: le posizioni tra i due partiti su come costituire il nuovo soggetto politico sono ancora lontane. “Calenda, nella sua veste di presidente della Federazione, ha convocato un incontro per il 27 febbraio – continua la nota – In quella sede ha comunicato che ci illustrerà le sue idee per il percorso già approvato dall’Assemblea di Italia viva il 4 dicembre scorso. Dopo le proposte di Calenda, Iv si riunirà di nuovo per procedere rapidamente in modo democratico e condiviso. Per noi non c’è nessuna divisione e indietro non si torna. Se questo dibattito sul partito unico serve a cancellare le polemiche sulle regionali, va bene. Se qualcuno invece si vuole tirare indietro rispetto alla creazione di un partito unico lo dica. Come ha sempre detto Renzi il partito unico e il nostro destino è la nostra destinazione”. Poi la battuta, diretta molto probabilmente al leader di Azione, che su Twitter ha il “pollice facile”: “Un partito si fa con un processo politico, non con i tweet o i talk show: siamo pronti a confrontarci e lavorare con entusiasmo nelle sedi già decise dallo stesso Calenda”.

E infatti, proprio su Twitter, la nuova replica di Calenda: “Il percorso verso il partito unico è stato promesso agli elettori e discusso molte volte nel Comitato Politico: scrittura del manifesto, apertura alla sottoscrizione di cittadini e associazioni, costituente con voto degli iscritti per elezione organi dirigenti e leadership. Su questo siamo tutti d’accordo. Il 27 decideremo i tempi (spero più stretti possibile) in un incontro con il Comitato Politico, la vicepresidente Elena Bonetti e il presidente-segretario di Italia viva Matteo Renzi. Il resto sono ricostruzioni e invenzioni”. Alle parole di Calenda si sono aggiunte quelle di Mara Carfagna, che ha fatto una specie di previsione: partito pronto a settembre. “Abbiamo detto agli elettori che avremmo fatto un partito unico e che l’avremmo fatto il prima possibile, non dopo due anni, e ora è il momento di mantenere la promessa. Questa sfida deve partire da un ambizioso manifesto politico e programmatico: possiamo presentarlo a marzo e aprirlo alla sottoscrizione di tutti i cittadini e le associazioni liberali, riformiste e popolari”. “Leadership e squadra – prosegue – andranno scelte dagli iscritti con un processo democratico. Il partito dovrà essere pienamente operativo da settembre per affrontare con slancio le elezioni Europee del prossimo anno. È il percorso politicamente più saggio e concreto, e sono certa che anche i colleghi di Italia viva condivideranno questa linea”.

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