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Myrta Merlino, l’auto parcheggiata “correttamente” sotto casa viene portata via: “Questa volta non sto zitta”

La giornalista affida a "Il Corriere della Sera" una lettera nella quale racconta la propria disavventura con l'auto che, benché parcheggiata nelle apposite strisce blu, è stata rimossa per fare spazio a un set cinematografico

di F. Q.

Disavvenuta per Myrta Merlino, a cui hanno portato via l’auto regolarmente parcheggiata per fare spazio a un set cinematografico. È lei stessa a raccontarlo in una lettera pubblicata su Il Corriere della Sera. Merlino abita nel centro della Capitale, ma non è tutto oro ciò che luccica come dimostra la sua vicenda. “Venerdì sera tardi, dopo oltre 45 minuti di ricerca forsennata, riesco a parcheggiare l’auto di mio figlio nelle strisce blu riservate ai residenti perché possano parcheggiare tutti. Che sollievo, penso. Per una volta mi è andata bene” esordisce la giornalista, che fa notare come, per parcheggiare nella zona a traffico limitato in cui abita, debba pagare un permesso di accesso.

“Ebbene, domenica e lunedì l’auto resta parcheggiata in piazza del Collegio Romano, correttamente posizionata all’interno delle apposite strisce blu” prosegue il volto di La7. “Martedì mattina, il mio compagno, che la cerca per prenderla e svolgere alcune commissioni, si trova dinanzi una inaspettata sorpresa: l’auto è stata rimossa, la piazza è completamente chiusa e transennata per le riprese di un set cinematografico”. Come si è risolta la questione? In modo alquanto amaro: “Tocca a nostre spese recuperarla al deposito, a decine di chilometri da casa, anche fuori dal Raccordo anulare, pagare l’ammenda, gestire la difficoltà e andare per tentativi. La cifra da pagare è salata: per lo stallo arriva a oltre 200€ (203 € nel nostro caso per un deposito in zona Corviale) alla quale si aggiunge una multa, nonché la logistica per il recupero, taxi compreso”.

A conclusione della lettera Myrta Merlino invita i cittadini a denunciare tutto quel che non va, fra “trasporti pubblici inadeguati, cantieri perennemente aperti, buche assassine […] Siamo la Capitale, la città più ambita, la meta e il sogno di tutto il mondo. Eppure, scontiamo la sorte di tanta meraviglia per la sola colpa di viverci dentro. Ognuno ha la sua pena. Questa volta è toccata a me. Ma questa volta non sto zitta. Fatelo anche voi”.

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