L’associazione, sostenuta dalla Fondazione Capellino, ha finora messo a dimora 130 alberi e i suoi volontari curano costantemente il verde urbano. L’obiettivo è rendere le città più vivibili e sostenibili, in linea con l’Agenda Onu 2030
“Anche un singolo albero può fare la differenza: crea ombra e con la sua chioma abbassa la temperatura in città fino a 4 gradi”. Per questo motivo, sabato 18 febbraio, alle ore 10 i volontari dell’associazione Daje De Alberi si ritroveranno in via Cabrini, nel quartiere di Val Melaina, a nord di Roma, per mettere a dimora 15 nuove piante. Altre due saranno piantate nella vicina piazza Fradeletto. L’iniziativa, la prima del 2023, è sostenuta dalla Fondazione Capellino e il suo intento – spiega il consulente scientifico Francesco Ferrini, docente di Arboricoltura all’Università di Firenze – è rendere la capitale più vivibile, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo sostenibile.
Dopo gli esperimenti nelle zone di Nomentano e Pietralata, le attività di forestazione urbana e cura del verde pubblico di Daje De Alberi continuano anche nel Municipio III. Il progetto è nato grazie ai residenti “che non solo si impegnano a mettere a dimora, ma anche a curare gli alberi già messi a dimora e segnalano al Comune dove ci sono piante strozzate dalle griglie presenti sui marciapiedi”, afferma Ferrini. Per questo nuovo progetto, è stato il Campidoglio a indicare via Cabrini, “uno spazio, come tanti, dove degli alberi sono stati rimossi o abbattuti, ma poi non sono stati ripiantati, lasciando dei buchi”. I volontari hanno accolto questa strada come “un laboratorio di cura di una strada che versa nel degrado con vecchi ceppi da rimuovere e altri alberi che necessitano di attenzione”, si legge nel comunicato stampa sull’evento di sabato. Lì saranno piantati 17 alberi, grazie alle persone che “oltre a investire se stessi in prima persona, comprano le attrezzature quando mancano, facendo qualcosa per gli altri ma anche per se stessi – spiega il consulente scientifico dell’iniziativa – Questo lavoro infatti non è solo appagante per il fisico, ma anche per lo spirito: curare le piante, dicono diversi studi, può aiutare per diverse forme di depressione e altre problematiche”.
Roma, dopo Milano, è la città con più alberi in Italia: secondo i dati Istat del 2022, la sua quota ammonta a 312.614. Un numero elevato ma quasi nullo in confronto ai quasi 3 milioni di abitanti che popolano la Capitale. “Se ognuno di noi mettesse a dimora una pianta, ci sarebbero enormi benefici per tutti: dall’assorbimento dello smog, all’ombra – afferma Ferrini – Daje De Alberi ne pianta circa 20 o 30 in una volta. Sommando tutti quelli delle diverse azioni, si arriva a centinaia di piante, che fanno davvero la differenza”. Gli alberi di Via Cabrini saranno piante “già abbastanza grandi. Nelle precedenti occasioni sono stati messi a dimora degli olmi alti quasi 4 metri, che in quattro o cinque anni possono diventare di 8 o 9 metri”. L’evento rientra nel progetto di riforestazione e rigenerazione Condivide Et Albera, con il patrocinio gratuito della Regione Lazio e dell’assessorato Agricoltura, Ambiente e ciclo dei rifiuti Comune di Roma e con la cooperazione fondamentale del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale. Nei diversi Municipi della Capitale, Daje De Alberi finora ha piantato 130 nuovi alberi e ne ha curati centinaia di quelli appartenenti al patrimonio pubblico esistente. Tale numero però è destinato ad aumentare, “grazie alla rete social e sociale delle volontarie e dei volontari per rendere Roma sempre più verde e sempre più ‘Daje’”.