È rimbalzata dagli Stati Uniti e si è diffusa un po’ ovunque la notizia del ragazzino undicenne che dopo essersi infortunato alla caviglia mentre faceva esercizio sul tapis roulant, in poco tempo si è ritrovato ricoverato in terapia intensiva per purtroppo morire poco dopo
È rimbalzata dagli Stati Uniti e si è diffusa un po’ ovunque la notizia del ragazzino undicenne che dopo essersi infortunato alla caviglia mentre faceva esercizio sul tapis roulant, in poco tempo si è ritrovato ricoverato in terapia intensiva per purtroppo morire poco dopo. Le cause? Secondo i medici, il ragazzino aveva contratto un’infezione da streptococco A e probabilmente la patologia che lo ha portato alla morte Jesse Brown è stata la fascite necrotizzante. “Una malattia davvero molto rara, avrò osservato uno o due casi in 40 anni di attività”, ci spiega il professor Roberto Cauda, Infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma. Si tratta di una patologia di tipo batterico dovuta a Streptococco beta emolitico di gruppo A, anche se possono esserne responsabili altre tipologia. È il batterio che provoca soprattutto faringiti, scarlattina e colpisce molto raramente la cute”, prosegue Cauda. “L’eccezionalità del caso è legata al fatto che la patologia insorta in un ragazzino, mentre in genere colpisce in età più avanzata o in caso di patologie preesistenti, come diabete, cirrosi, insufficienza renale. Le tossine che vengono prodotte durante l’infezione determinano un danno alla cute, nella regione sottocutanea e ai muscoli, fino a portare alla necrosi, alla morte dei tessuti. La mortalità è molto alta, oltre il 30%. La morte insorge perché si verifica una setticemia, un’insufficenza d’organo”.