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Cristiana Ciacci, la figlia di Little Tony contro Gino Paoli: “Ha dato del cornuto a mio padre e della poco di buono a mia madre. Lo querelo”

In un’intervista al settimanale “Oggi”, la figlia di Little Tony si è detta indignata dal racconto di Paoli durante la finale del Festival di Sanremo. E ora, promette una guerra legale: “Chiacchiere da bar contro due persone che non possono difendersi”

di Gabriele Scorsonelli

Cristiana Ciacci è rimasta letteralmente di sasso, a metà tra rabbia e stupore, indignata dal ritratto che Gino Paoli ha fatto dei genitori sul palco del Festival di Sanremo 2023. Un racconto schietto e privato, senza giri di parole e in eurovisione, per cui la figlia di Little Tony avrebbe preteso delle scuse che non sono arrivate. Adesso, dunque, sta valutando di querelare il cantautore. Ma andiamo con ordine. Durante la finale della kermesse musicale Paoli, all’Ariston come super ospite, ha rivelato alcuni aneddoti della propria carriera. Tra questi, uno accolto tra sorrisi di circostanza e visi attoniti, riguardante il cantante di Tivoli: “Il migliore in assoluto è stato Little Tony: era venuto a fare il canzoniere e la sua donna gli aveva fatto le corna con un paio di uomini”.

Chiacchiere da bar secondo Ciacci che, in un’intervista al settimanale Oggi, ha espresso tutto il suo risentimento: “Ero davanti alla tv quando Paoli ha fatto quella sparata sui miei genitori, e sono rimasta di sasso. Il fratello di mio padre, mio zio Alberto, poverello piange da sabato. Ha 84 anni, mille problemi di salute e ci è rimasto malissimo”, ha dichiarato. E l’età dell’autore di Sapore di sale non è una scusante: “Il dato di realtà è che ha dato del cornuto a mio padre e della poco di buono a mia mamma. In Eurovisione, davanti a milioni di telespettatori. È ovvio che mi ritenga offesa. Però, per chiuderla senza infierire avevo chiesto che Paoli mi facesse pubbliche scuse, e non sono arrivate. E va bene, ho pensato, magari mi manderà privatamente un messaggio, e invece niente, zero assoluto”.

Un comportamento che la figlia di Little Tony non ha digerito. Anzi, a suo avviso la questione non deve passare in sordina: “La mia intenzione è querelarlo, e per questo ho già incontrato un avvocato penalista. Certo, Gino Paoli è anziano, ma dopo ha avuto tutto il tempo di capire la gravità delle sue parole, e quantomeno chi gli sta vicino poteva convincerlo a chiedere scusa. Non è successo e io non posso accettare che la cosa si finisca così”. Una vera e propria dichiarazione d’intenti, con cui Ciacci ha voluto mettere le cose in chiaro. Stando al suo racconto, inoltre, tra i due artisti non c’è mai stato un forte legame amicizia: “Mio padre rispettava Paoli perché era un grande paroliere, ma non era certo uno dei colleghi che considerava più simpatici. Era riservatissimo, mai sarebbe andato a raccontare storie così intime a Paoli. Nel caso si sarebbe confidato con gli amici d’infanzia, che ha frequentato per tutta la vita, quotidianamente, non con uno che era solo un collega – ha spiegato Cristiana –. Anche a voler prendere per buono quello che dice Paoli, non torna nulla, sembra solo una chiacchiera sbruffona da bar, sparata in diretta davanti a milioni di spettatori, e a danno di due persone morte da tempo, che non si potranno mai difendere”.

Parole di circostanza. Anche perché il quadro temporale sembra non coincidere. “Mio padre e Gino Paoli si sono conosciuti al Cantagiro, che hanno fatto dal 1963 al 1965. E solo nel 1964 hanno partecipato tutti e due sia al Cantagiro che a Sanremo. Dunque, Gino Paoli racconta che mio padre, tradito, gli chiese, incontrandolo a Sanremo, un consiglio perché lui aveva appena scritto la canzone Anche se – che racconta di una donna infedele –. Quindi l’episodio dovrebbe risalire al 1964, ma in realtà la canzone Anche Se Paoli l’aveva incisa nel 1962, quando nemmeno si conoscevano. Insomma, penso che abbia buttato lì un pettegolezzo da bar basato sul nulla”, ha continuato Ciacci. Infine, ha ritrattato sulla possibilità che l’aneddoto raccontato sul palco dell’Ariston sia vero: “Anche se lo fosse, una confidenza fatta 60 anni prima da un amico che ora non c’è più non la racconti davanti a milioni di persone, con un mezzo ghigno, in un momento nel quale è apparsa del tutto fuori luogo, senza motivo e irrispettosa”.

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