fatti sono successi in Basilicata, in particolare a nord del capoluogo Matera: nella serata del 14 febbraio molti abitanti di Puglia e Basilicata avevano segnalato di aver sentito un "botto" e aver visto poi un "bolide luminoso" nei cieli. Poi, all'indomani, era arrivata la notizia che si era trattato proprio del passaggio di un meteorite e, di conseguenza, era scattata la caccia ai frammenti dell'oggetto celeste precipitato al suolo
Il boato nella notte, poi la clamorosa scoperta: sul balcone di casa c’erano alcuni sassi e, accanto, altri frammenti. Ma non solo: in loro corrispondenza, le mattonelle si erano scheggiate, come se l’impatto fosse stato forte. Quindi il dubbio: e se fossero in qualche modo collegati al meteorite caduto nella zona? Ebbene, dagli esperti di Prisma, Prima Rete Italiana Studio Meteore e Atmosfera dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) è arrivata la conferma: quegli strani sassi sul balcone erano proprio i frammenti del meteorite di San Valentino. I fatti sono successi in Basilicata, in particolare a nord del capoluogo Matera: nella serata del 14 febbraio molti abitanti di Puglia e Basilicata avevano segnalato di aver sentito un “botto” e aver visto poi un “bolide luminoso” nei cieli. Poi, all’indomani, era arrivata la notizia che si era trattato proprio del passaggio di un meteorite e, di conseguenza, era scattata la caccia ai frammenti dell’oggetto celeste precipitato al suolo.
È stato così che i due anziani coniugi Losignore si sono insospettiti per i sassi trovati sul proprio terrazzo e hanno avvisato i figli che, a loro volta, hanno chiamato le autorità. Così si è scoperto che il meteorite è caduto verticalmente al suolo con una velocità di circa 300 km/h e nell’impatto ha scheggiato una piastrella del balcone che corre lungo il perimetro della loro abitazione fra Contrada Rondinelle e Contrada Serra Paducci, a Matera. Finora sono stati recuperati oltre 70 grammi in 12 frammenti principali e decine di frammenti più piccoli.
“Sul balcone dell’abitazione dei genitori di Gianfranco e Pino Losignore, fra Contrada Rondinelle e Contrada Serra Paducci, alcuni sassi hanno attirato l’attenzione dei due fratelli. Anche perché gli anziani genitori avevano udito un forte botto la sera precedente proveniente dall’esterno“, spiega Prisma in una nota. Oggi i frammenti sono stati consegnati a Carmelo Falco, rappresentante del Project Office della rete Prisma e associato Inaf, coordinatore delle ricerche sul campo. Ricerche che continueranno alla ricerca di altri eventuali campioni sopravvissuti all’attraversamento dell’atmosfera. Nel frattempo, il materiale già recuperato verrà presto sottoposto ad analisi particolareggiate per determinare composizione chimica, mineralogia e caratteristiche petrografiche utili alla classificazione del meteorite appena ritrovato.
“Il ritrovamento è avvenuto a soli tre giorni dalla caduta – spiega all’Ansa Daniele Gardiol, astronomo Inaf di Torino e coordinatore nazionale della rete Prisma – e quindi si tratta materiale freschissimo, non contaminato. I meteoriti hanno attraversato quasi inalterati i circa 4,5 miliardi di anni dalla formazione del nostro Sistema Solare e ritrovarne una appena caduta come quella rinvenuta a Matera aiuta molto gli scienziati a ricostruire le tappe che hanno portato alla formazione dei pianeti, Terra compresa“. Nel mondo dal ’59, anno di inizio del rilvamento secondo questi sistemi, sono circa 40 ritrovamenti. Questo è il secondo in Italia e a distanza di poco tempo. All’inizio di gennaio del 2020 era stato ritrovato il meteorite Cavezzo nei pressi di Modena.
Credit foto. Prisma/Inaf