“Bonaccini, Letta e Gentiloni lodano Giorgia Meloni? Al contrario, il mio giudizio è molto negativo e molto netto. E non capisco come si possa dire che dobbiamo misurare le critiche al governo Meloni nei giorni in cui ci hanno fatto votare un decreto flussi sulle Ong che ha l’unico scopo di rendere più difficile il salvataggio di vite umane in mare, in un giorno in cui peraltro stavano morendo 73 persone ritrovate sulle coste della Libia“. Così, a In Onda (La7), la candidata alle primarie del Pd, Elly Schlein, commenta le parole pronunciate su Giorgia Meloni e sul suo governo da Enrico Letta, da Paolo Gentiloni e da Stefano Bonaccini il quale, sempre sulla rete di Cairo, aveva invitato i dem a usare ‘misura nelle critiche’ nei confronti del nuovo esecutivo.
Schlein spiega, parafrasando ancora una volta le dichiarazioni di Bonaccini (‘Meloni è certamente una persona capace’): “Credo invece che facciamo bene a distinguere. Abbiamo la destra, che è andata al governo, che sta facendo la destra e che ha purtroppo vinto le elezioni regionali. Noi dobbiamo ricostruire la sinistra e chiarire – continua – che la Meloni è capace di cancellare i fondi per l’affitto delle famiglie italiane, è capace di fare un disastro sul Superbonus rischiando di mettere in difficoltà molte imprese, è capace di cancellare il reddito di cittadinanza mettendo in difficoltà le fasce più povere della nostra società, è capace di colpire le pensioni delle donne con Opzione Donna. Io credo che il nostro giudizio non possa che essere estremamente negativo”.
E conclude, in riferimento al plauso di Gentiloni alla svolta ‘europea’ del governo Meloni: “Diciamo così: tutto dipende anche dall’asticella che fissi. Quando Giorgia Meloni fondò il suo partito, in uno dei punti del suo programma c’era l’uscita dall’euro. Mi sembra che questa sia un’asticella piuttosto bassa. Ricordo invece che dopo il secondo Consiglio europeo a cui ha partecipato qualche giorno fa – chiosa – Meloni sta condannando il nostro paese all’isolamento con atteggiamenti di rivendicazione e di polemica sterile con altri paesi invece di provare a costruire le condizioni per fare insieme l’interesse europeo e italiano su alcuni importanti dossier”