Il cantautore si appresta a tornare in tour con “Da Zero a Zero-Una sfida in musica”, dopo gli eventi al Circo Massimo con 100mila spettatori, in giro per l'Italia dal 7 marzo. Durante un incontro a Milano ha parlato dei giovani di oggi, incluso Rosa Chemical ("Non bisogna mandare i ragazzi allo sbaraglio"), del Festival di Sanremo e di Loredana Bertè: "Non ci sentiamo, ma non ci lasceremo mai perché il cuore sa dove andare"
Un fiume in piena, sempre nel nome della schiettezza e della sincerità. Del resto lo sottolinea lo stesso Renato Zero, in un incontro a Milano con la stampa: “A 72 anni posso dire quello che voglio ed è sempre importante dire le cose come stanno. Bisogna farlo”. L’artista si appresta – dopo gli eventi al Circo Massimo dello scorso autunno (100mila spettatori lo hanno applaudito) – a tornare in tour e lo farà con “Da Zero a Zero-Una sfida in musica”, al via dal 7 marzo da Firenze. “Torno con un nuovo tour attraverso il quale mi guarderò dentro per vedere se in tutti questi anni magari mi sono dimenticato di fare qualcosa. Sarà l’occasione per fare i conti con me stesso. Il camerino è la mia sacrestia – ha affermato Zero a proposito del tour – perché è dove mi concentro e mi preparo. Il palco, invece, è la verifica costante che non sono cambiato, che non ho tradito e che mi piace sempre incontrare il mio pubblico”.
ROSA CHEMICAL? “GRAVE MANDARE IN SCENA PERSONE SENZA PREPARAZIONE” – Sull’ultimo Festival di Sanremo e le polemiche attorno a Rosa Chemical che quest’anno ha rotto gli schemi sul palco dell’Ariston, durante le sue performance, Zero ha fatto una premessa: “Quando apro i social mi accorgo di avere un numero impressionante di sosia! Penso ci dovrebbe essere l’opportunità di uscire da questi stratagemmi. Bisognerebbe che oggi i ragazzi fossero più pronti, prima di essere mandati allo sbaraglio. Ma la garanzia è che l’originale vince sempre”. E ha aggiunto: “Non è colpa di Rosa Chemical, ma della distrazione di chi ritiene che questo sia un mestiere improvvisato. Il problema è di chi lo ha mandato in onda perché ritiene che la musica sia solo performance, una velleità. Finché c’è questa mentalità assolvo questi ragazzi, ma mandare in scena persone che non hanno la giusta preparazione, non riuscire a trovare un’identità, è un fatto grave. Noi avevamo alle spalle un team di professionisti che ci seguivano nella musica, ma non solo”.
“A SANREMO HO DETTO NO. IO SU CANALE 5? UN PO’ FUORI POSTO” – Renato Zero ha confermato di aver ricevuto un invito quest’anno da Amadeus per partecipare come super ospite al Festival: “Ero impegnato con la preparazione del mio tour, non avevo proprio il tempo”. Il cantautore però è apparso a sorpresa a “C’è Posta per Te” su Canale 5 al sabato proprio in programmazione contro la Finale di Sanremo: “Prima di andare al Festival devi preparare tutta l’artiglieria, mentre per andare da Maria basta indossare un tailleurino e una scarpetta lucida con il tacco, è meno impegnativo (ride, ndr). Devo anche dire con onestà verso l’azienda e Maria che il fatto che Mediaset abbia deciso di mandarmi in trincea, l’ho trovato un pò fuori posto. In ogni caso se il prossimo anno sarò nuovamente invitato ad andare al Festival di Sanremo, ci farò un pensierino. Mi ha commosso Gino Paoli, è stato davvero toccante quel momento”.
“DOPO IL COVID HO RIMESSO IN DISCUSSIONE LA FEDE, GLI AMICI MI HANNO AIUTATO, TRANNE UNO…” – Zero ha parlato anche del suo rapporto con Dio e la fede: “La fede non si sponsorizza, ma si trasmette e condivide con gli abbracci. Il Covid ha rimesso in discussione la mia attenzione sulla fede. Ho avuto il bisogno personale di addentrarmi in questo argomento con amici come Veltroni, Cazzullo, Lella Costa, Soldini, Buttafuoco, Travaglio… A tutti loro ho mandato un passaggio di atto di fede e loro hanno scritto i loro pensieri. È stata una cosa che mi ha fatto bene all’anima ed è per questo che li ho pubblicati nel mio progetto precedente. Ho superato il Covid in maniera egregia e mi è rimasta questa bella testimonianza di collaborazione e complicità. Tutti hanno risposto subito, tranne uno, che si è astenuto, Cattelan. Alessandro, il ragazzino, quello che di mestiere che fa? Non lo sa neanche lui. Mi ha ferito, mi ha anche preso per il culo in radio perché, forse, ha una coscienza elevata che la mia sparisce al suo confronto”.
“CON LOREDANA BERTÈ CI AMEREMO LO STESSO, ANCHE SE NON CI SENTIAMO” – Infine l’artista ha parlato anche del suo rapporto con la solitudine, niente affatto traumatico: “Ho visto Totò ed Eduardo De Filippo mangiare da soli, in una solitudine che sembra piacevole, ma non sempre dà quel che promette. La mia è una solitudine attiva, si alza alla mattina con me, lavora, a volte mi dice ‘pensa un po’ più a te’, vai a cercare quell’amico che non sta bene, chiama quella persona che non hai chiamato e non chiami da un po’ di tempo”. Inevitabile non pensare a Loredana Bertè con la quale Zero ha condiviso vissuto e un pezzo del percorso artistico, assieme a Mia Martini. Oggi i rapporti tra i due sono inesistenti. “Non ho mai smesso di amarla, – ci ha spiegato Zero – ma l’incompatibilità è insormontabile. Da quando non la frequento è migliorata tantissimo, mi dicono che il suo carattere è più affabile ed è lucida. Segno che dobbiamo continuare ad amarci a distanza. Forse non andava bene il mio continuo stare lì a dirle cose, la mia presenza. Detto questo non ci lasceremo mai, come ci siamo promessi, perché il cuore sa dove andare”. Gioco, partita, incontro.