Sisma nella provincia di Hatay, non lontano dal confine con la Siria. Le autorità: "Ci sono persone sotto le macerie". Poco dopo un'ulteriore scossa di 5.8. Il sismologo dell'Ingv Amato: "Registrato in una zona dove si intersecano diverse faglie"
Un altro forte terremoto in Turchia a due settimane da quello devastante che ha causato oltre 45mila vittime. Sono state due le scosse: la prima di magnitudo 6.3 registrata a Uzunbağ, nella provincia di Hatay, nel Sud del Paese, non lontano dal confine con la Siria, la seconda di magnitudo 5.8 nella stessa area, nel distretto di Samandag. Le scosse sono state avvertite anche
Feriti si registrano anche in Siria, ad Aleppo e Idlib. Le équipe di Medici senza frontiere hanno già curato diversi feriti negli ospedali e nelle cliniche supportate nel nord di Idlib. “Continueremo, anche in collaborazione con altre organizzazioni, a fornire assistenza medica e a distribuire beni di prima necessità all’enorme numero di persone colpite finché ci sarà bisogno”, fa sapere l’organizzazione medico-umanitaria in un comunicato.
Dal terremoto del 6 febbraio le autorità turche hanno registrato oltre 6mila scosse di assestamento. Il nuovo sisma, spiega all’agenzia Ansa Alessandro Amato, che lavora all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, “è avvenuto in una zona dove si intersecano diverse faglie“, ovvero “la parte meridionale della struttura che si era attivata lo scorso 6 febbraio, vicino alla costa turca, e il cosiddetto Arco di Cipro, che è nel Mar Mediterraneo orientale e costeggia l’isola di Cipro per infilarsi poi sotto il confine tra Siria e Turchia“.