Il sottosegretario di FdI era atteso per la seduta dedicata ai pareri sul decreto Milleproroghe: al suo posto a nome del governo è intervenuta la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento. A causare il forfait uno scambio informale tra deputati: i parlamentari del Pd e del M5s hanno avvertito che avrebbero abbandonato i lavori se in Commissione ci fosse stato Delmastro, indagato dalla Procura di Roma per rivelazione di segreto d'ufficio
Il sottosegretario di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro non si è presentato in Commissione Giustizia alla Camera, dov’era atteso per la seduta dedicata ai pareri sul decreto Milleproroghe: al suo posto a nome del governo è intervenuta la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, di Forza Italia. A causare il forfait uno scambio informale tra deputati: i parlamentari del Pd e del M5s hanno avvertito i colleghi di Fratelli d’Italia che avrebbero abbandonato i lavori se in Commissione ci fosse stato Delmastro, indagato dalla Procura di Roma per rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio sulla vicenda dei documenti riservati sul caso Cospito trasmessi al compagno di partito Giovanni Donzelli. Così la maggioranza ha preferito trovare un sostituto.
A decidere la linea di abbandonare i lavori nel caso in cui l’esponente meloniano si fosse presentato erano stati i capigruppo di Pd, M5S e Azione-Iv in Commisione, che si erano sentiti prima dell’inizio della seduta. Fin quando non verrà chiarita la posizione del sottosegretario, assicurano le opposizioni, la forma di protesta potrebbe continuare. Venerdì Delmastro è stato ascoltato dai pm e ha ribadito la propria tesi, cioè che il documento “incriminato” (una scheda di sintesi della Polizia penitenziaria) non fosse coperto da alcun segreto. Nei suoi confronti è stata presentata una mozione di censura dal gruppo del Movimento 5 stelle alla Camera.