I due erano vicini di casa. La donna lavora in una cooperativa sociale ed è nota in città per le sue battaglie contro l'emergenza abitativa. Ai Carabinieri ha raccontato che l'uomo l'aveva minacciata più volte. L'omicidio, secondo le prime ricostruzioni, risale alla notte di San Valentino
Ha confessato di aver ucciso il vicino di casa con un coltello da cucina dopo l’ennesima aggressione e l’ennesimo tentativo di violenza sessuale. Tiziana Mirabelli, 47enne attivista per il sociale a Cosenza, si è presentata dai Carabinieri e domenica 19 febbraio ha ammesso l’omicidio che sarebbe avvenuto la notte di San Valentino nella sua abitazione. Secondo quanto dichiarato dalla donna, la vittima, il 75enne Rocco Gioffré, si è presentato a casa sua ed è riuscito a entrare con una scusa. A quel punto l’avrebbe aggredita e minacciata e, di fronte al nuovo rifiuto della donna, avrebbe tirato fuori un coltello che si era portato da casa. Mirabelli sostiene allora di aver afferrato un coltello da cucina e di averlo colpito al petto e all’addome per difesa.
Una volta raccolte le dichiarazioni della donna, i militari della Compagnia cui sono state affidate le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Cosenza guidata dal Procuratore Mario Spagnuolo, si sono recati, assieme ai colleghi della Sezione rilievi del Nucleo Investigativo, al medico legale e al pm di turno Maria Luigia D’Andrea, nell’appartamento in una palazzina di edilizia popolare di via Montegrappa nel centro di Cosenza dove hanno trovato il cadavere del settantacinquenne.
Mirabelli, che ha un piccolo precedente per detenzione di sostanze stupefacenti, ed è madre di un ragazzo maggiorenne, lavora in una cooperativa sociale ma si guadagna da vivere anche svolgendo saltuariamente lavori come badante. La donna è piuttosto conosciuta a Cosenza come attivista di un movimento impegnato per la risoluzione dell’emergenza abitativa che affligge la città. Chi la conosce, ha riferito l’agenzia Ansa, ne parla come di una donna “appassionata, cresciuta in una condizione disagiata ma impegnata nel sociale e sempre dalla parte dei più deboli”. Nel 2016 si era candidata con la lista “Adesso Cosenza” per le elezioni amministrative, ma non era stata eletta. La sua versione dei fatti è stata per ore al vaglio degli investigatori e del pm che stanno cercando di acquisire ogni ulteriore elemento utile per ricostruire quanto accaduto e verificare la fondatezza delle dichiarazioni rese dalla donna. La quarantasettenne è stata portata nel carcere femminile di Castrovillari.