Straordinario. Spumeggiante. Eccezionale, unico, irripetibile, fantastico, devastante. Abbiamo finito gli aggettivi per descrivere la stagione del Napoli, in Italia. Sarà il caso di tenerseli per l’Europa. Dopo l’ennesima vittoria senza storia a Sassuolo, il vantaggio di +15 confermato in classifica contro rivali che non esistono, una superiorità imbarazzante che ha pochi precedenti nella storia recente del nostro calcio, viene quasi il dubbio che per la squadra di Spalletti non sia lo scudetto l’obiettivo: se la Serie A è una passeggiata, la vera sfida diventa la Champions League.
Un po’ è una provocazione, considerando che a Napoli aspettano questo titolo da una vita e di giornate ne mancano ancora 16, ma fino a un certo punto. Sullo scudetto bisogna essere onesti, è davvero difficile pensare che possa essere rimesso in discussione: il Napoli ha 5 partite di distanza, può permettersi di perdere un punto a giornata. Soprattutto – e forse questa è la cosa più importante, guardando alle rimonte del passato – gioca senza pressione, le avversarie sono così lontane che sa di potersi permettere di sbagliare, e forse anche per questo non sbaglia mai. Ma allora la Champions? Sogno proibito per qualsiasi italiana in tempi recenti, potrebbe non essere poi così una chimera.
Il Napoli arriva agli ottavi nelle condizioni migliori possibili. Innanzitutto perché la squadra che sta dominando in Italia ha vinto con la stessa naturalezza in Europa, umiliando il Liverpool di Klopp al San Paolo, conquistando in anticipo il primo posto in un gruppo terribile dove l’Ajax ha fatto la figura della comparsa, e non c’è motivo per cui non debba continuare a farlo. Ha la testa sgombra e le gambe in forma. Ha di fronte un avversario abbordabile, l’Eintracht è forse la più scarsa delle 16 ancora in lizza (insieme al Bruges), una fortuna che si è guadagnata sul campo. E davanti c’è un’autostrada spianata non solo verso i quarti, visto che al prossimo turno si potrà pescare ancora bene (ci saranno una tra Inter e Porto, Milan e Tottenham, Benfica e Bruges, Borussia Dortmund e Chelsea). Il fattore forse più determinante, un privilegio che nessun’altra in Europa può vantare, nemmeno Bayern Monaco, City e Real, grandi favorite per la coppa: il Napoli è l’unica squadra che, che avendo già archiviato la pratica del campionato, potrà concentrarsi pienamente sull’Europa. Mentre l’Inter avrà la Juventus a tre giorni dal ritorno contro il Porto, il Real Madrid la sfida decisiva col Barcellona subito dopo il Liverpool, e dovranno centellinare le energie, decidere dove e cosa spremere, il Napoli potrà risparmiarsi per puntare sulla Champions.
Viene quasi il dubbio che avrebbe già potuto farlo venerdì scorso a Sassuolo, dove hanno giocato come al solito (forse persino inutilmente) i titolarissimi. Adesso il campionato passa in secondo piano. Non significa sminuire il valore di uno scudetto che manca dai tempi di Maradona, semmai entrare in una nuova dimensione di grandezza assoluta che questa squadra può davvero meritarsi. In caso di uscita, nessuno potrà parlare di delusione. Ma l’occasione è irripetibile. Per questo la sfida di martedì sera contro l’Eintracht diventa l’appuntamento. L’inizio di una nuova stagione nella stagione, che sarà comunque storica. Potrebbe essere anche di più.