Mentre l’Ohio fa i conti con il più grave disastro ambientale della sua storia emergono ricostruzioni inquietanti sulle scelte aziendali della compagnia ferroviaria che gestiva il convoglio deragliato lo scorso 3 febbraio e alla conseguente fuoriuscita di sostanze tossiche. Sotto la lente è la compagnia privata Norfolk Southern che negli ultimi anni ha costantemente accresciuto i suoi profitti. Di pari passo però sono saliti anche gli incidenti a lei imputabili. Il 2022 ha registrato utili per 3 miliardi di dollari, un record accompagnato dagli applausi da Wall Street. Come documentano sia il New York Times che il Washington Post la compagnia ha anche investito ingenti somme in azioni di lobbying per allentare le regole sulla sicurezza dei trasporti ferroviari.
Negli ultimi 5 anni, ricorda il New York Times, i soci hanno ricevuto 18 miliardi di dollari in forma di dividendi e riacquisto di azioni, il doppio di quanto investito nelle manutenzione e sicurezza della rete. I principali azionisti della compagnia sono i gruppi finanziari Vanguard (7,7%), BlackRock (4,6%), State Street (4,4%) e Jp Morgan (3,8%). “Per anni, compagnie ferroviarie hanno contrastato tutte le norme sulla sicurezza, da sistemi frenanti più evoluti a cisterne più resistenti, affermando che i costi sarebbero eccessivi” ha detto al quotidiano newyorchese Kristen Boyles, del gruppo ambientalista Earthjustice aggiungendo come sia “disgustoso scoprire che allo stesso tempo queste stesse società hanno effettuato massicci pagamenti agli azionisti”. Il senatore dell’Ohio Sherrod Brown ha a sua volta affermato che politiche aziendali sbilanciate a favore di azionisti e i manager vanno a scapito delle risorse per la sicurezza. Alcuni analisti di Wall Street hanno però definito questo accostamento “ridicolo”.
Negli ultimi cinque anni le 7 principali compagnie ferroviarie americane hanno licenziato un dipendente su tre e chiuso molti degli scali da cui venivano fatti transitare i convogli merci con sostanze pericolose per ragioni di sicurezza. Secondo i sindacati i tagli al personale hanno reso molto più difficile assicurare i dovuti controlli, accrescendo i pericoli. “C’è stato un notevole aumento dei deragliamenti di treni e di gravi incidenti da quando le compagnie ferroviarie hanno iniziato a gestire convogli più lunghi e più pesanti“, ha affermato il sindacalista Carl Smith. Venerdì scorso, la senatrice Maria Cantwell ha annunciato un’indagine del Senato sulla movimentazione di materiali pericolosi da parte delle ferrovie. Un primo rapporto ufficiale sulle dinamiche dell’incidente dovrebbe arrivare a fine mese. Norfolk Southern ha affermato: “Monitoriamo con attenzione i nostri treni e le nostre infrastrutture per identificare potenziali pericoli e investiamo circa un miliardo di dollari ogni anno per mantenere la nostra infrastruttura”. La società ha annunciato che risarcirà la comunità colpita dal disastro.
Dopo il deragliamento e le esplosioni i 5mila abitanti del vicino paese di East Palestine sono stati temporaneamente evacuati. Hanno poi ricevuto il permesso di rientrare nelle loro abitazioni ma in molti non si fidano. Non è ancora chiara l’estensione dell’area e delle falde acquifere contaminata. La compagnia ha avviato un processo di combustione controllata del cloruro di vinile contenute nelle cisterne coinvolte nell’incidente. Contro Norfolk Southern sono state avviate diverse class action. In una delle azioni legali si sostiene che la quantità di cloruro di vinile immesso nell’atmosfera è il doppio di quello rilasciato da tutte le industrie statunitensi in un anno. La combustione del cloruro di vinile crea gas fosgene, un agente impiegato anche nella guerra chimica del primo conflitto mondiale e poi bandito dalla Convenzione di Ginevra.