Twitter in bancarotta? Non proprio, anche se le voci degli ultimi mesi non sono troppo confortanti. Il social dei 160 caratteri è dal 27 ottobre 2022 di proprietà di Elon Musk. Da quella data i numerosi fruitori dell’app hanno notato differenze sostanziali. A partire proprio dall’introduzione della spunta blu a pagamento attraverso un pacchetto mensile. Strategia che nelle ultime ore anche la concorrenza ha provato a introdurre per i suoi servizi. Meta infatti ha inaugurato per Facebook la stessa tipologia di servizio in fase di test per Nuova Zelanda e Australia. A quanto pare però a Twitter queste entrate economiche non sono servite per pareggiare i conti. Secondo il Wall Street Journal, consulenti e fornitori avrebbero già aperto nove cause legali nei confronti di Musk per i mancati pagamenti di fatture per un totale di 14 milioni di dollari più interessi. L’imprenditore avrebbe tentato questa strategia per evitare la bancarotta, cercando di non chiudere l’anno con un bilancio negativo ma, almeno, andando a pareggiare i conti.
Va ricordato che i dettagli finanziari non sono più visibili in app dal momento che Twitter ora è di proprietà privata. Nonostante i numerosi licenziamenti attuati dall’imprenditore, sarebbe stata rinvenuta anche una fattura di quasi 7mila dollari (mai pagata) per “una scatola regalo per Elon” ordinata dal dipartimento marketing di Twitter solamente pochi giorni prima della chiusura dell’affare per 44 miliardi di dollari. Non solo: anche i gadget a marchio Twitter hanno un costo. La società di marketing scelta per la produzione dei prodotti, Canary LLC, ha affermato che Twitter è in ritardo sul pagamento di quasi 400mila dollari. Cifre che, sommate ai quasi 6,8 milioni di dollari non pagati per l’affitto di dicembre e gennaio per uffici e nuova società a San Fransisco, stanno mettendo a dura prova il salvadanaio di Elon Musk. Tarpando, di conseguenza, le ali all’uccellino blu: Twitter.