di Giorgio Boratto
Conosco degli anti-Usa che raggiungono il patologico: sono quelli che gli statunitensi non sono mai andati sulla Luna; quelli che le Torri Gemelle se le sono buttate giù da soli; quelli che sono implicati in tutte le catastrofi mondiali; quelli che fomentano le guerre tuttora esistenti… insomma gli Usa sono responsabili di tutto quello che succede nel mondo e di ogni complotto.
D’accordo che sul piano economico gli Usa sono l’emblema del capitalismo e detengono la maggioranza delle multinazionali e degli uomini più ricchi del mondo; ma anche questo a mio parere è un ulteriore esempio di quella egemonia culturale che hanno tuttora nel pianeta Terra. Non è un caso che sia il Vietnam che la Cina per non parlare di molte parti del mondo imitino le mode statunitensi. Pensavo ad esempio al Vietnam che è stato un lungo campo di battaglia per contrastarne l’unità e l’egemonia comunista… guerra inutile, poiché se si guarda il Vietnam oggi vediamo un paese il cui benessere ha risvolti soprattutto occidentali.
Il Vietnam dopo la guerra si è ricostruito vendendo la sua anima. Ecco che così funziona l’egemonia culturale americana, che attraverso le sue grandi contraddizioni e sogni continua nel bene e nel male a essere riferimento per i popoli della Terra.
Oggi abbiamo un potente della Terra che vuole scardinare quella egemonia: è Putin e lo fa cercando di prendersi dei territori all’interno di un altro paese sovrano che è l’Ucraina. Rivendica per quei territori una supremazia di abitanti russi vessati dal governo ucraino. Putin però non ha messo in conto che quella guerra è diventata lo spartiacque tra due concezioni di vita… o forse sì; ma quale egemonia culturale rappresenta Putin? L’Orso russo non è certo portatore di valori di libertà. E poi il McDonald’s laggiù ha cambiato nome ma vende gli stessi burger americani. Putin ha già perso.