Come i sindacati paventavano da settimane, la società di Francesco Borgomeo che avrebbe dovuto salvare la ex Gkn di Campi Bisenzio è stata messa in liquidazione. Salvatore Sarcone è stato nominato commissario liquidatore della Qf e in questa veste, spiega una nota, parteciperà all’incontro fissato dal ministero dell’Industria e del Made in Italy il 24 febbraio. Il collettivo di fabbrica dello stabilimento aveva avanzato già l’anno scorso il timore che l’azienda non avesse “in mano nulla, piano industriale, una linea di credito”. Ora l’azienda dà la colpa alle autorità e ai lavoratori: “Essendo trascorsi 12 mesi dall’accordo sottoscritto con la richiesta di cassa integrazione e dopo 10 mesi di pagamenti anticipati senza una risposta dalla pubblica autorità competente, con la fabbrica ininterrottamente occupata da oltre 12 mesi con assemblea permanente, la società, preso atto dell’impossibilità allo stato di conseguire l’oggetto sociale, ha ritenuto non più differibile l’adozione della delibera di messa in liquidazione”.

Regione, sindacati e collettivo di fabbrica chiedono ora al governo di intervenire con il commissariamento per recuperare il sito che produceva componenti per il settore automobilistico e aerospaziale. “E’ l’unico modo per portare avanti una reindustrializzazione che dia garanzie reali alle lavoratrici e ai lavoratori a partire dalla continuità occupazionale e di reddito”, scrivono in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom-Cgil nazionale, e Stefano Angelini della Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia. “La messa in liquidazione volontaria, comunicata con una nota stampa, è in continuità con la gestione perpetrata fino ad oggi. Si mette in mano l’azienda ad un liquidatore in un percorso non condiviso con le lavoratrici e i lavoratori, le Rsu e le organizzazioni sindacali e tanto meno con le Istituzioni”. Marinelli e Angelini notano che la liquidazione arriva “dopo mesi di tavoli senza un reale confronto, investimenti e investitori mai concretizzati e blocco degli stipendi da 5 mesi”.

“Abbiamo tutti condiviso la proposta che come Regione avevamo avanzato”, ha detto Valerio Fabiani, consigliere del governatore Eugenio Giani per lavoro e crisi aziendali, “ossia chiedere al Mimit di verificare le condizioni per una amministrazione straordinaria, un commissariamento ad opera del governo. La prima ragione è che il commissario sarebbe chiamato per legge a svolgere il lavoro di scouting, di ricerca di nuovi investitori, che al momento sta facendo solo la Regione. La seconda ragione è che l’amministrazione straordinaria darebbe accesso ad ammortizzatori sociali che assicurerebbero una copertura di tempo maggiore. Infine, l’avvento di figure nominate dal governo significherebbe un maggiore protagonismo da parte dello Stato”.

Il collettivo di fabbrica parla di “schiaffo a un intero territorio, alla Regione Toscana, a 300 famiglie, a migliaia di persone che si sono mobilitate in questi mesi. Più che gettare la spugna, Borgomeo ha probabilmente gettato la maschera. Tutto quanto abbiamo sostenuto si è realizzato”. Ora “remiamo che come sempre la risposta delle istituzioni sarà debole o addirittura nulla – aggiunge il Collettivo di Fabbrica – E la nostra? Noi sappiamo di avere dalla nostra un serbatoio di orgoglio e dignità senza fine. Commissariare Qf subito. Intervento pubblico ora. Avanti. Non è ancora finita”. La Rsu invita “tutte e tutti in fabbrica giovedì sera alle ore 20.30”.

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