Mondo

Meloni da Zelensky: “Per ora no invio jet”. Dal presidente ucraino stoccata a Berlusconi: “A lui non hanno mai bombardato casa”

La presidente del Consiglio a Kiev in un momento delicatissimo per le sorti del conflitto. Garantisce il pieno supporto dell'Italia e assicura che la maggioranza è compatta, nonostante "alcune dichiarazioni", facendo riferimento indiretto agli attacchi del leader di Forza Italia al premier ucraino

“L’Italia darà ogni possibile assistenza perché si creino le condizioni di un negoziato, ma fino ad allora darà ogni genere di supporto militare, finanziario, civile. Chi sostiene anche militarmente l’Ucraina è chi lavora per la pace. L’Italia non intende tentennare e non lo farà”. Garantisce pieno sostegno a Kiev la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo l’incontro nella capitale ucraina con il presidente Volodymyr Zelensky. Arrivata alle 2 della notte tra lunedì e martedì nel paese invaso dalla Russia, il treno con a bordo la delegazione italiana ha varcato il confine che divide la Polonia dall’Ucraina dopo un viaggio lungo 15 ore, culminato con la prima volta della presidente nella capitale del Paese martoriato dalla guerra di Vladimir Putin, la prima volta ospite di Zelensky.

“Concentrati sulla difesa antiaerea” – Il tema del supporto militare fornito dall’Italia e dagli alleati è stato centrale durante l’incontro tra i due leader, e Meloni ha precisato che “al momento non c’è sul tavolo l’invio di aerei“, perché si tratta di “una decisione da prendere con i partner internazionali. Ci siamo concentrati su sistemi di difesa antiaerea, Samp-T, Spada, Skyguard. La priorità è difendere infrastrutture e cittadini“, ha precisato. Un tema quello degli aerei sollevato anche dallo stesso Zelensky in ambito europeo, mentre Londra si è già espressa favorevolmente, precisando che il loro arrivo a Kiev “è soltanto questione di tempo”. Parlando invece di negoziati, per Meloni la proposta di pace deve arrivare dal Paese aggredito, perché “niente deve essere deciso senza l’Ucraina”, “e per questo è fondamentale che l’iniziativa parta dal presidente Zelensky“. L’obiettivo di una pace vera, ha continuato, “si consegue ribadendo che la comunità internazionale non accetta l’invasione di Stati sovrani, non accetta un mondo in cui è la forza a ridisegnare i confini fra gli Stati, in cui chi ritiene di essere militarmente più forte ritiene di avere il diritto di invadere suo vicino. Bisogna essere seri su questa materia”. Poi Meloni ha elogiato l’Ucraina, che “al cospetto del mondo ha già vinto la sua battaglia per affermare la sua identità” e, “al di là di alcune dichiarazioni“, ha rassicurato sulla compattezza della maggioranza circa il sostegno a Kiev. Un riferimento indiretto alle parole pronunciate nei giorni scorsi dal suo alleato Silvio Berlusconi, che aveva attaccato Zelensky giudicandolo “molto negativamente” per “la sua ostinazione in Donbass”.

La maggioranza e le dichiarazioni di Berlusconi – “Per me valgono i fatti e qualsiasi cosa il Parlamento è stato chiamato a votare a sostegno dell’Ucraina i partiti che fanno parte della maggioranza l’hanno votata – la precisato Meloni -. Al di là di alcune dichiarazioni, nei fatti la maggioranza è sempre stata compatta. C’è un programma chiaramente schierato, è sempre stato rispettato da tutti e confido che sarà ancora così”. E anche il presidente ucraino torna a citare il leader di Forza Italia: “Diversi leader hanno diritto di pensiero, il vero problema è l’approccio della società italiana che a quel leader ha dato un mandato. Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata, mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare e tutto questo grazie all’amore fraterno della Russia. Io – ha continuato – auguro pace a tutte le famiglie italiane, anche a chi non ci sostiene, ma la nostra è una grande tragedia che va capita. Voglio che vengano qui a vedere con i propri occhi la scia di sangue che hanno lasciato”. La trasferta di Meloni arriva in un momento delicatissimo per le sorti del conflitto. In gioco, in queste settimane, c’è una posta altissima: si attende la prima mossa di Mosca in quella che si ritiene possa diventare la nuova offensiva di primavera della Federazione, si assiste allo scontro a distanza tra Usa e Cina, con Pechino che potrebbe finalmente tentare di svolgere il ruolo di mediatore tra le parti, mentre il presidente ucraino continua a chiedere nuove e sempre più potenti armi al blocco Nato-Ue.

La concomitanza col viaggio di Biden – Il viaggio di Meloni non incrocia mai quello del presidente americano Joe Biden, anche lui arrivato a Kiev con un giorno di anticipo rispetto alla leader italiana, in quella che è stata una trasferta storica da parte del capo della Casa Bianca. Una visita che ha causato un ritardo anche nei piani di marcia di Meloni. I due capi dell’esecutivo, nonostante abbiano fatto tappa in Polonia e, appunto, Ucraina, non si sono però mai incontrati. Mentre il capo dell’amministrazione americana tornava nel Paese membro dell’Ue dal suo incontro con Zelensky, infatti, la presidente del Consiglio era impegnata in un bilaterale col premier polacco Mateusz Morawiecki e con il presidente Andrzej Duda. Un incontro mancato che non è passato inosservato, tanto che nella mattinata di martedì la Casa Bianca ha ritenuto necessario precisare che Meloni è presto attesa a Washington per incontrare Biden: il presidente, dicono, “non vede l’ora di dare il benvenuto” alla premier “quando i loro programmi saranno allineati”. E hanno poi confermato che nella loro telefonata i due leader “hanno discusso del loro stretto coordinamento in corso sul sostegno all’Ucraina, compresa l’assistenza di sicurezza, economica e umanitaria”.