“Io vorrei semplicemente che ci venisse riconosciuto il nostro diritto di raccontare. L’unica arma che abbiamo e che è davvero pericolosa per i Paesi, è il nostro racconto. Noi crediamo che l’Ucraina che è un Paese che sta tentando con grande coraggio e tenacia di entrare in Europa non possa avere una blacklist. Perché nelle regole d’ingaggio dei Paesi in Europa non ci sono le blacklist”. Queste le parole di Salvatore Garzillo, giornalista freelance che dal 2014 documenta il conflitto in Ucraina, e a cui è stato negato l’accesso al Paese il 14 febbraio scorso, al confine con la Polonia, in quanto il suo nominativo sarebbe finito in una blacklist dei servizi segreti ucraini (SBU). “Non so onestamente perché io possa essere ritenuto un nemico dell’Ucraina, visto che in questi anni non ho fatto altro che raccontare da cronista il conflitto, stando sempre dalla parte della popolazione”.