Secondo il quotidiano La Verità dalle indagini emerge che Visco avrebbe ignorato, tra il 2012 e il 2015, 27 esposti presentati a via Nazionale contro alcune manovre contabili realizzate dagli ex dirigenti Alessandro Profumo e Fabrizio Viola
Il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco risulta indagato a Brescia per false comunicazioni sociali nell’inchiesta che riguarda Mps. La notizia, anticipata dal quotidiano La Verità, viene confermata da fonti della procura che si affrettano a precisare che si tratta di un “atto dovuto” dopo l’esposto depositato da Giuseppe Bivona, fondatore di Bluebell Partners, consulente di fondi e azionisti e considerato il ‘grande accusatore nei confronti della procura di Milano ritenuta inerte su Mps. Secondo quanto scrive La Verità il governatore è indagato a Brescia con l’ipotesi di reato di false comunicazioni sociali (art. 2621 codice civile, ndr) in relazione alle vicende di Monte dei Paschi di Siena. Stando a quanto scrive il giornale dalle indagini emerge che Visco avrebbe ignorato, tra il 2012 e il 2015, 27 esposti presentati a via Nazionale contro gli ex dirigenti Alessandro Profumo e Fabrizio Viola. Al centro delle indagini ci sarebbero ancora alcuni contratti derivati sottoscritti dalla banca per ottenere una sorta di cosmesi dei bilanci.
In particolare, secondo l’esposto giunto davanti ai giudici, prodotti derivati per 5 miliardi di euro sarebbero stati contabilizzati come investimenti in molto meno rischiosi (e redditizi) titoli di Stato. Visco avrebbe ignorato le segnalazioni riguardanti questa operazione. La causa, originata a Milano, si è spostata a Brescia poiché ha toccato anche tre magistrati milanesi. Sinora sono però già state archiviate le accuse a carico di Stefano Civardi, Mauro Clerici e Giordano Baggio mentre il prossimo 12 aprile verrà discussa la richiesta di archiviazione per Francesco Greco, accusato di abuso di ufficio nella gestione del fascicolo Mps. In caso di archiviazione anche per Greco il processo potrebbe tornare a Milano. Nel procedimento sono indagati, con l’ipotesi falsa testimonianza, anche alcuni funzionari della Consob, di Banca d’Italia e della Procura. “Al governatore Ignazio Visco non è stato notificato alcun atto. Valuteremo la veridicità delle affermazioni riportate nell’articolo”, aveva comunicato stamane la Banca d’Italia.