Il sì di Montecitorio è arrivato con 198 voti a favore, 128 contrari e tre astenuti. Subito dopo si è passati all’esame degli ordini del giorno al testo. La conversione in legge del provvedimento è già stata approvata dal Senato: il termine scade il 28 febbraio. Il testo prevede tra l’altro la proroga di un anno della messa a bando delle concessioni balneari e la proroga fino a fine giugno dello smartworking per i lavoratori fragili
La Camera ha confermato la fiducia al governo sul decreto-legge Milleproroghe con 198 voti a favore, 128 contrari e tre astenuti. Subito dopo si è passati all’esame degli ordini del giorno al testo, che verranno votati giovedì, quando arriverà anche il voto finale e definitivo sulla conversione in legge del provvedimento, che è già stata approvata dal Senato: il termine scade il 28 febbraio.
Il decreto, ampiamente rimaneggiato durante l’esame al Senato, prevede tra l’altro la proroga di un anno della messa a bando delle concessioni balneari e la costituzione di un tavolo sulla materia a Palazzo Chigi, oltre che il posticipo dei termini per la mappatura delle spiagge. C’è poi la proroga fino a fine giugno dello smartworking per i lavoratori fragili e con figli under 14 del settore privato. E ancora la possibilità per i medici di base e pediatri di libera scelta di andare in pensione a 72 anni.
Nel testo c’è un ampio pacchetto di norme dedicate alla sanità, tra cui il rifinanziamento del Piano oncologico nazionale e la proroga della ricetta elettronica. Prorogata fino a fine anno la gratuità dei dehors per gli esercenti introdotta come misura per il contenimento del covid. Più tempo, infine (fino al 31 marzo) concesso ai Comuni per decidere di non applicare lo stralcio delle multe e dei tributi fino a mille euro.