Relazioni internazionali basate sul rispetto della Carta delle Nazioni Unite, del rispetto della sovranità della Moldova, con l’impegno a operare in modo attivo per risolvere la questione della Transnistria sulla base dell’integrità territoriale della Moldova e dell’assistenza attiva per rafforzare l’Abkhazia e l’Ossezia del sud come moderni stati democratici. Tutto cancellato. Dopo l’addio al New Start, il trattato sulla riduzione di armi nucleari, Vladimir Putin ha revocato l’intero provvedimento del 7 maggio 2012 che conteneva le linee guida consegnate dal Cremlino al governo sulla politica estera della Russia.

Il decreto revocato da Putin precisava “come attuarla” in modo “coerente” per “garantire i suoi interessi nazionali sulla base dei principi del pragmatismo, dell’apertura e dell’approccio multivettoriale per formare un nuovo sistema policentrico delle relazioni internazionali”. Tutto già cancellato da tempo, a maggior ragione dopo l’invasione dell’Ucraina. Fra i punti elencati dal decreto 605 del 7 maggio di undici anni fa c’erano anche “la ricerca dell’instaurazione dello stato di diritto nelle relazioni internazionali, sostenendo fermamente il ruolo centrale delle Nazioni Unite negli affari mondiali, i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite, che richiedono lo sviluppo di relazioni amichevoli tra gli Stati sulla base dell’uguaglianza, del rispetto per la loro sovranità e integrità territoriale, il ruolo principale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali”.

La Russia in quel decreto del 2012, ma non più da oggi, prevedeva anche di “promuovere attivamente la formazione dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud come moderni stati democratici, il rafforzamento delle posizioni internazionali, la fornitura di una sicurezza affidabile e il ripristino socio-economico di queste repubbliche”. E anche si proponeva di “continuare a partecipare attivamente alla ricerca di modi per risolvere il problema della Transnistria sulla base del rispetto della sovranità, dell’integrità territoriale e dello status neutrale della Repubblica di Moldova nel determinare lo status speciale della Transnistria”.

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