Tik Tok è un'applicazione sviluppata dalla società cinese ByteDance che già in passato, soprattutto negli Stati Uniti, aveva destato timori per la sicurezza. In particolare per il rischio che informazioni degli utilizzatori venissero veicolate verso Pechino
La Commissione Ue ha invitato tutti i suoi funzionari a rimuovere l’applicazione TikTok dai propri dispositivi, sia quelli aziendali sia quelli personale se usati anche per lavoro. “La Commissione europea è un’istituzione e come tale ha un forte focus sulla protezione della sicurezza informatica ed è su questo che abbiamo preso questa decisione”, ha detto il commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton in un incontro con la stampa. “Siamo estremamente attenti a proteggere i nostri dati”. La decisione, ha chiarito, è stata presa dal commissario Johannes Hahn. TikTok ha deplorato, definendola “sbagliata”, la decisione dell’Unione europea. La stessa decisione è stata però adottata anche dal Consiglio Ue (vero organo decisionale dell’Unione). Il segretariato, si apprende da un portavoce, disinstallerà l’applicazione sui dispositivi aziendali e chiederà al personale di disinstallarla dai dispositivi mobili personali che hanno accesso ai servizi aziendali. “Il segretariato tiene costantemente sotto controllo le proprie misure di sicurezza informatica in stretta collaborazione con le altre istituzioni dell’Ue”, aggiunge.
Tik Tok è un’applicazione sviluppata dalla società cinese ByteDance che già in passato, soprattutto negli Stati Uniti, aveva destato timori per la sicurezza. In particolare per il rischio che informazioni degli utilizzatori venissero veicolate verso Pechino. L’applicazione è stata già vietata sui dispositivi dei funzionari statunitensi e anche l’Olanda sta valutando un analogo divieto. Esplosa nel 2018 l’applicazione di brevi video conta oggi oltre un miliardo di utenti nel mondo.
Sono settimane che l’esecutivo europeo ha acceso i riflettori sulla sicurezza di TikTok. Ricostruzioni di stampa hanno parlato anche dell’uso del social per spiare i giornalisti. A gennaio l’amministratore delegatodi TikTok Shou Zi Chew si è recato a Bruxelles per incontrare diversi commissari europei. Tra gli altri il commissario alla Giustizia Didier Reynders gli ha chiesto di conformarsi alle norme sulla privacy. “Ci sono tendenze positive, ma c’è ancora margine di miglioramento”, aveva sottolineato.