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Mentre in Ucraina si lotta per la vita, in Italia c’è chi riesce (ancora) a sindacare

Ci sono momenti storici che vanno oltre i colori politici. Ad un anno dalla guerra criminale voluta esclusivamente da Putin contro il popolo ucraino abbiamo imparato a conoscere meglio alcuni politicanti e pseudo partiti. Oltre ad aver disgustosamente conosciuto esperti della propaganda russa travestiti da fantomatici giornalisti o ridicoli opinionisti italiani. Bene, due giorni fa Giorgia Meloni era in Ucraina per dare loro sostegno e vicinanza.

Non una presenza scontata, ma necessaria e molto utile per molteplici aspetti. Per prima cosa, per cercare di sgomberare ogni dubbio sulla posizione del governo italiano dopo le assurde parole di Silvio Berlusconi il quale continua a dimostrare la sua amicizia con Putin e allo stesso tempo mette in forte imbarazzo il suo partito e il suo governo. E a questo punto anche il Ppe ha preso duramente le distanze da Berlusconi. Insomma, una vera vergogna internazionale.

Poi ci sono sempre le ambiguità di Matteo Salvini, il quale ultimamente ha imparato a stare più in silenzio. Bastano le castronerie del vecchio Silvio. In questo contesto era doveroso per Giorgia Meloni intervenire con parole di fermezza e di pieno sostegno all’Ucraina. Di certo, la conferenza stampa di qualche giorno fa insieme al presidente Zelensky non è stata facile. Ma è servita a mettere alcuni ipotetici punti fermi.

In ogni caso, meglio la posizione della Meloni che quella di una sinistra populista grillina, sempre più vicina alle posizioni di Putin e della sua assurda propaganda. Nonostante i crimini di guerra siano sempre più chiari e oggettivi, c’è chi ancora mette in dubbio o cerchi di denigrare la posizione del presidente ucraino. Una vergogna inaudita. Ancora oggi, dopo un anno di bombardamenti, di uccisioni di bambini, donne e uomini, c’è ancora chi in Italia ha la faccia di bronzo di negare non solo l’evidenza, ma anche di mettere in dubbio certi avvenimenti. Un degrado assurdo.

In questo contesto la fermezza di Giorgia Meloni risulta almeno in questo quadro politico internazionale una notizia positiva per l’Italia. Dobbiamo essere dalla parte giusta della storia. Da una parte ci sono le nazioni civili, democratiche e libere; dall’altra tiranni che sfruttano il popolo con la forza e la disinformazione. Da una parte c’è l’integrazione, la condivisione di valori e di solidarietà; dall’altra c’è chi giustifica le bombe per false ricostruzioni storiche. Insomma, nonostante le contraddizioni del governo Meloni, l’unica cosa che conta su questo argomento è essere vicini al popolo ucraino, senza se e senza ma.

Sentire ancora oggi alcuni camaleonti politici come Giuseppe Conte o altri simili parlare di nessuna legittimazione di Meloni poiché, a suo dire, priva di mandato parlamentare è francamente imbarazzante. Il nulla detto dal nulla. Mentre si combatte realmente per difendere la propria libertà, la propria vita, la propria casa, c’è in Italia qualcuno che riesce a sindacare o denigrare il popolo ucraino.

A certo squallore politico non ci sono nemmeno parole per replicare, solo sdegno. Chi oggi non riconosce che la guerra ha un solo colpevole, ossia il criminale Putin, è in malafede o semplicemente filo russo. E questi soggetti italiani sarebbe auspicabile vadano a viverci realmente, in Russia. Persone indegne di essere cittadini di una nazione libera e civile. Ma come si sa è facile fare certi discorsi dal divano di una patinata trasmissione televisiva. Vadano a fare certe ridicole esternazioni al fronte sotto i bombardamenti. Forza Ucraina.