L'artista, reduce da alcuni controlli cardiaci, parla dei problemi di salute con cui convive da tempo, dopo aver subìto sei interventi "quattro dei quali nell'ultimo anno e mezzo"
“Mi è stato scoperto un affaticamento cardiaco importante […] Ho anche un cuore un po’ ipertrofico, più grande del normale“. Omar Pedrini esce dall’Humanitas Gavazzeni di Bergamo dove si è sottoposto ad alcuni controlli cardiaci. Il rocker non è nuovo a problemi di questo tipo. Ha subìto infatti sei interventi “quattro dei quali nell’ultimo anno e mezzo”.
Al Corriere della Sera l’ex Timoria spiega come e quando ha scoperto l’ultimo problema: “Casualmente. In agosto ero al mare a Badalucco, in Liguria, con la famiglia e sono stato ‘tamponato’ mentre spingevo mio figlio Faustino sul passeggino. Sono finito al pronto soccorso di Sanremo: quando ho detto ai medici che avrei preferito essere all’Ariston a cantare piuttosto che con loro, ci siamo messi a ridere. Era sabato sera e mi hanno dimesso. Ma essendo stato operato all’aorta, mi erano venuti dei dubbi. E così sono stato all’ospedale di Bologna, dove avevo subìto l’intervento, per sottopormi a una tac, scoprendo che la botta dell’incidente mi aveva squarciato i punti. Dopo l’operazione per richiuderli, a settembre, mi è stato diagnosticato l’affaticamento alle valvole cardiache“.
L’artista si trova a convivere con questa spada di Damocle, che però gli sta insegnando qualcosa dal punto di vista personale e umano: “[…] Ti porta a essere a posto con la tua coscienza ogni volta che chiudi gli occhi; a comportarti meglio nei rapporti umani: non hai voglia di litigare se domani hai una visita per cui preghi Dio che vada bene. E poi, ti godi il presente. Non immagina con che occhi guardo i miei bambini…” conclude.